Muore a 10 giorni dall'incidente: addio a Giovanni Tamburini

di Davide Pivetti

Dieci giorni in rianimazione per strapparlo al coma con la terapia intensiva, ma senza riuscirsi. È morto così al Santa Chiara Giovanni Tamburini, arcense, 50 anni, coinvolto in un assurdo incidente in via Capitelli. Un episodio che non sembrava aver avuto conseguenze particolarmente gravi, ma che invece ha portato, tragicamente, all'epilogo peggiore, con il decesso dell'operaio edile residente a Caneve.

Tamburini era finito in ospedale il 30 ottobre in seguito ad un infortunio la cui dinamica è ancora oggetto di ricostruzione tra le parti coinvolte, con relative responsabilità. Di certo stava percorrendo via Capitelli in bicicletta. Sembra sia andato a sbattere contro la portiera di un'auto in sosta, in modo e per cause tutte da capire, finendo quindi a terra.

Nell'incidente si è procurato diverse contusioni e un trauma cranico, per il quale è stato subito soccorso dall'ambulanza della «Croce bianca», che l'ha recuperato cosciente e trasportato nel vicino pronto soccorso dell'ospedale arcense. Nelle ore successive all'incidente il quadro clinico è andato peggiorando, soprattutto per il trauma cranico. Di qui il trasferimento al Santa Chiara di Trento e il ricovero in rianimazione. Purtroppo i sanitari del nosocomio trentino non sono riusciti a salvarlo e ieri, ad Arco, è giunta la triste notizia del suo decesso.

Giovanni Tamburini era persona semplice e allegra, lavorava come operaio edile e aveva svolto la propria attività in alcune tra le imprese più note della Busa, ultima delle quali la «Martinatti». Ora era in mobilità e attendeva un nuovo impiego per raggiungere una pensione certamente meritata dopo una vita di fatiche. Viveva da solo a Caneve e lascia due figli.

«Mio padre era una persona allegra, sorridente, gioioisa - raccontava ieri la figlia Alessandra - gli piaceva sempre essere in compagnia e divertirsi. Era anche un lavoratore instancabile e un grande appassionato dei balli latinoamericani, ma tra le sue più grandi passioni non si può non ricordare la Ferrari. Un vero tifoso della "rossa"».

Amici e conoscenti potranno stringersi attorno alla famiglia Tamburini per l'ultimo saluto all'operaio arcense domani, giovedì, alle 14 nella chiesa parrocchiale di Bolognano.

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