Arco premia fra' Silvio Bottes con il Gonfalone d'Argento

La consegna a Trento, con l'arcivescovo Bressan, Mellarini e la delegazione arcense guidata dal sindaco Betta

Oltre al sindaco Alessandro Betta e all’assessore alla cultura Stefano Miori, c’erano anche l’arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, l’assessore alla cultura della Provincia, Tiziano Mellarini, l’ex sindaco ed ex assessore alla cultura di Arco Ruggero Morandi, la responsabile di Alto Garda Cultura Giancarla Tognoni, il noto scultore Renato Ischia e lo storico Romano Turrini domenica al convento di San Bernardino a Trento, alla cerimonia di consegna a Fra’ Silvio Bottes dell’onorificenza al merito del Gonfalone d’argento del Comune di Arco.

La città di Arco ha inteso esprimere a fra’ Silvio Bottes la gratitudine per l’attività artistica che il frate-artista ha svolto negli anni di permanenza nel convento francescano al santuario della Madonna delle Grazie, e per le numerose opere che si trovano sul territorio arcense.

L’attività alacre ed instancabile di fra Silvio Bottes si è realizzata, per la maggior parte, entro le mura del convento francescano annesso al Santuario di Santa Maria delle Grazie. Alla Madonna delle Grazie si sono recati innumerevoli comitati promotori per la realizzazione di monumenti, amministrazioni pubbliche, associazioni e anche privati cittadini perché qui si trovava il geniale frate scultore, come era chiamato da tutti. Grazie alla sua opera, anche Arco ha avuto lustro; il suo talento artistico, la sua presenza hanno contribuito a rendere più ricca e interessante la storia di Arco; la sua vivacità intellettuale e le sue creazioni hanno aggiunto valore al territorio.

Su committenza della città di Arco, ha realizzato il monumento ai Caduti di tutte le guerre collocato in via Bruno Galas e il monumento commemorativo dedicato a Gianni Caproni, in piazzale Bogen; per la comunità dei frati francescani ha abbellito la chiesa delle Grazie con il grande portale in bronzo, oggi uno dei monumenti più ragguardevoli del territorio, e con le formelle della facciata; a questo si aggiunge il grande monumento dedicato a San Francesco, nel piazzale adiacente la chiesa, e altre opere conservate dentro il convento.

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