Cade in bici sul cordolo, fa causa al comune di Arco

di Roberto Vivaldelli

Un calvario che dura da più di un anno e mezzo. E’ quello che ha dovuto subire in questo lasso di tempo Arduino Tommasini, pensionato sessantaduenne di Caneve, da quel fatidico 16 aprile 2014, quando cadde con la sua bicicletta all’altezza del “Noir Caffé” di Arco, in via Garberie, pieno centro cittadino. Una caduta che pare sia stata provocata principalmente da un cordolo che divide il marciapiede dalla corsia ciclabile, che si è dimostrato assai pericoloso in più d’una occasione (quello di Arduino Tommasini, infatti, non è l’unico incidente registrato in quel preciso tratto).

Seppur senza conseguenze gravissime, l’infortunio è costato al pensionato di Caneve ben dieci giorni di ricovero ospedaliero, la rottura della tibia, del tendine crociato anteriore, del menisco, diversi traumi cranici e una profonda ferita all’occhio destro – dovuto alla rottura degli occhiali da sole che indossava al momento della sfortunata caduta – da cui non è tuttora guarito del tutto, pur avendo subito già cinque interventi chirurgici in oculistica.

Per tutte queste ragioni Tommasini alla fine ha deciso di ricorrere alle vie legali in questo caso contro il Comune di Arco: «Ormai è passato un anno e mezzo dall’incidente – spiega il pensionato – e la situazione sembra essere ferma, non ho più avuto notizie da parte dell’amministrazione comunale. Oltretutto – commenta – la cosa che mi fa davvero rabbia, è che non hanno ancora messo in sicurezza quel tratto di ciclabile, aspettano altri incidenti?».

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