Polizia locale, annunciata per la primavera la nuova caserma

di Andrea Tomasi

I soldi ci sono. Ora si spera che i lavori possano procedere rapidamente, che non ci siano intoppi di alcun genere e che, in futuro, non ci siano «problemi di convivenza». La nuova sede della polizia locale dell'Alto Garda e Ledro dovrebbe essere ultimata entro la fine di maggio. Questo almeno è l'auspicio del presidente della Comunità Salvador Valandro.

L'opera costerà complessivamente 1.648.000 euro. Dalla Provincia ne arrivano 1.154.230. Il denaro c'è. E quando tutto sarà completato, si procederà alla gara per gli arredi. «Anche se speriamo di recuperare il più possibile dalle sedi che verranno lasciate vuote, quelle delle caserme di Riva ed Arco», dice il presidente. Si parla della necessità di una ricognizione generale, in vista del trasferimento e dell'unione anche fisica del corpo di polizia intercomunale.

Il nuovo «quartier generale» sta sorgendo nella zona di San Nazzaro, praticamente a cavallo tra i territori comunali di Riva del Garda (tratto di statale della Gardesana) e Arco (via Passirone), sul fronte strada del nuovo centro residenziale Betulla. Il complesso è di proprietà della «M3 srl», società immobiliare della storica impresa rivana Benaco Costruzioni della famiglia Maino. Ma la convivenza tra famiglie - con bimbi o anziani residenti negli appartamenti - e il polo dei vigili urbani non rischia di creare qualche inconveniente? «Non credo. Stando a quanto mi è stato riferito - commenta Valandro - i locali si stanno vendendo facilmente. Nessun disturbo potenziale né per i cittadini né per il Corpo».

Come dire: non si tratta di una caserma dei vigili del fuoco che, in casi di emergenza, vede la partenza - nelle ore notturne - di mezzi con sirene spiegate. La presenza degli agenti della polizia locale non dovrebbe invece avere alcun effetto sui condomini, se non quello della percezione di una maggiore sicurezza. Al piano terra verranno ospitati gli uffici amministrativi. Nel seminterrato ci saranno gli spogliatoi e la cella di sicurezza: uno spazio a cui si accede dalla zona garage. «Comunque lontana dalla parte residenziale».

Fino a qui il «capitolo certezze». Le incertezze cominciano invece quando si inizia a parlare di cosa ne sarà degli spazi che oggi ospitano le caserme «nubende» di Arco e Riva, rispettivamente di 800 e 300 metri quadrati. Tanti i dubbi soprattutto sul futuro dello spazio di viale San Francesco. Il sindaco di Riva Adalberto Mosaner spiega che lo storico edificio è, in buona parte, da restaurare, ma mancano i finanziamenti. «Gli stanziamenti sono bloccati in materia di beni culturali. Un blocco vero e proprio per le singole leggi di settore. E non sappiamo se si potrà accedere a quelli previsti per gli interventi strategici».

Si tratterebbe di un restauro conservativo che, stando alle proiezioni, potrebbe costare circa 2 milioni di euro. Al momento nel palazzo di viale San Francesco, oltre alla polizia locale, si trovano anche la sede della Uil e di cinque associazioni. «Ospitate, queste ultime, in maniera precaria, visto che - lo avevamo detto fin dall'inizio - non sappiamo se e come si interverrà con la ristrutturazione» precisa il sindaco.

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