A Riva l'incontro sulla scuola con Rossi e Bottamedi

di Paola Malcotti

«Dobbiamo saper accettare i cambiamenti e guardare al futuro». È un invito quello che venerdì sera il governatore Ugo Rossi ha rivolto alla comunità scolastica dell'Alto Garda e Ledro, nel primo di una serie di appuntamenti con la popolazione trentina proposti dalla consigliera provinciale Manuela Bottamedi allo scopo di ascoltare dalla voce dei diretti interessati quali siano le esigenze della scuola, dei territori, delle istituzioni locali, raccogliere idee e proposte. «Cosa vogliamo costruire?» ha chiesto ad un'appassionata platea, composta prevalentemente da docenti, ma anche genitori e studenti.

 

«Di sicuro una scuola volta al futuro, che faccia da propulsore allo sviluppo, che lavori per rispondere alla crisi. Una scuola che torni ad essere il luogo principe votato alla formazione, quello in cui si costruiscono i cittadini di domani. E per farlo dobbiamo pensare a soluzioni che puntino alla valorizzazione dell'esistente, favoriscano l'inclusione degli alunni in difficoltà tramite nuovi investimenti nella formazione dei docenti, che stimolino ad una rivisitazione della didattica, ottimizzando le risorse economiche ed umane». Ma si parla soprattutto di una scuola che condivida le proprie decisioni con tutta la comunità, affinché il nuovo piano di riassetto provinciale non venga elaborato nel chiuso delle stanze del potere bensì discusso con la gente.

Da qui la scelta di Bottamedi - contestata ad inizio serata da due esponenti del Movimento 5 Stelle (lei è un'ex grillina e gli ex compagni di partito hanno chiesto le sue dimissioni, visto che era stata votata come esponente del M5S) - di impostare l'incontro con Rossi coinvolgendo direttamente il pubblico ed invitandolo ad esporre riflessioni, critiche, proposte. Pressoché immediata la risposta, che ha toccato argomenti sul tempo scuola, l'uso delle nuove tecnologie, il tema delle reggenze e dei debiti scolastici, dei bacini d'utenza, il trilinguismo.

«La scuola trentina è una scuola di qualità - dice il governatore - ma possiamo fare di meglio. Il contesto globale ci chiama a delle sfide e il nostro compito è quello di aiutare i ragazzi ad acquisire conoscenze e competitività, fornire gli strumenti che permettano loro di essere i protagonisti del futuro. Il Trentino potrà vincere se avrà le eccellenze e la qualità, un capitale umano pronto e preparato. Dobbiamo guardare la realtà: sulla questione delle lingue straniere i nostri studenti sono svantaggiati rispetto ai loro coetanei bolzanini. Dalla decisione assunta sul trilinguismo non si torna indietro. In questo progetto siamo mettendo risorse europee importanti allo scopo di individuare un metodo di insegnamento che possa partire ancora dagli asili nido. Sul tema del tempo scuola - che prenderà piede a partire dall'anno scolastico 2016-17 - stiamo ragionando ascoltando i territori, la gente, le istituzioni. Infine la questione dei bacini d'utenza, che deriva dalla necessità di un riordino di tutta l'offerta formativa».

comments powered by Disqus