In migliaia a Riva del Garda per la notte di Fiaba

Paura dell’acqua, a Riva del Garda, paura che si dovesse rinviare, occhi rivolti al cielo e preghiere. Tante. Invece. Invece l’acqua che aveva iniziato a cadere copiosa poco dopo le otto, si è «sfogata» in meno di due ore e così, alle ventidue precise lo spettacolo della Notte di Fiaba ha avuto inizio. Preceduto dai tre classici botti, i fuochi pirotecnici hanno iniziato a riempire il cielo di Riva di suoni e coloriGuarda la photogalleyGuarda il video

di Claudio Chiarani

Paura dell’acqua, a Riva del Garda, paura che si dovesse rinviare, occhi rivolti al cielo e preghiere. Tante. Invece. Invece l’acqua che aveva iniziato a cadere copiosa poco dopo le otto, si è «sfogata» in meno di due ore e così, alle ventidue precise lo spettacolo della Notte di Fiaba ha avuto inizio. Preceduto dai tre classici botti, i fuochi pirotecnici hanno iniziato a riempire il cielo di Riva di suoni e colori, mentre la Rocchetta, «cassa acustica» naturale rimandava l’eco in tutta la Busa del Garda. La gente ha resistito fino alla fine, anche se poco prima del termine la pioggia aveva ricominciato a cadere, gocce piccole, via via sempre più copiose ma ormai era fatta.


Per la soddisfazione del Comitato organizzatore, che dietro alla magia della Notte di Fiaba ci mette mesi e mesi di duro lavoro, grazie ai volontari che allestiscono le scenografie per le vie del centro storico rivano, evento che culmina nella magia dello spettacolo pirotecnico anno dopo anno, da quando la Notte di Fiaba, da sempre evento che conclude idealmente la stagione stiva nel Garda Trentino ha ripreso vita.


Dal 1999 per l’esattezza, quando fu con la fiaba di «Alice nel Paese delle meraviglie» che il Comitato Manifestazioni Rivane tornò a far brillare la stella dello spettacolo più celebrato dei rivani, quella che una volta era la sfilata dei barconi sull’acqua, oggi improponibile e impensabile anche se la magia di allora rimane fervida in chi l’ha vissuta.


Uno spettacolo degno di essere visto, con le fontane luminose a far esclamare alla folla assiepata ovunque in riva al lago il classico “ooohh”, per applausi meritati dopo ogni piccola interruzione degli spari. Mezzora esatta è durato lo spettacolo, col consueto carosello finale che ha fatto rimbombare la montagna di Riva, la Rocchetta fino allo spasmo, probabilmente la vera «magia» dei fuochi è proprio questa, il rimbombo della roccia che restituisce alle orecchie degli spettatori lo sparo del botto.
Poi il consueto fuggi fuggi generale, coordinato dalle forze di Polizia locale, in particolare dal parcheggio allargato grazie alla demolizione del primo corpo della ex Cattoi, dove altre trecento vetture avevano riempito ogni spazio già alle sette di sera.
Da allora si sono visti Peter Pan, Mary Poppins, Pinocchio, Biancaneve e i sette nani, il Mago di Oz, il Libro della giungla, Ali Babà e i 40 ladroni, Pippi Calzelunghe, la Spada nella Roccia, Hansel e Gretel, l’Isola del Tesoro, Cenerentola, il Giro del mondo in 80 giorni, Tom Sawyer fino a Roobin Hood, il ladro gentiluomo che viveva nella foresta di Sherwood, quella a nord di Manchester e che rubava ai ricchi per donare ai poveri.

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