«Facciamo di Riva  la città anti azzardo»

Anziché «comune denuclearizzato» come si usava una volta, sui cartelli stradali che annunciano l'ingresso a Riva potrebbe andar scritto «Città no azzardo». L'idea, certamente suggestiva, arriva dal gruppo consiliare «Progetto per Riva - Rivanità» e porta le firme di Mauro Pederzolli e Carlo Modena. Una proposta choc che punta a lanciare un messaggio forte contro la ludopatia e a fare addirittura di Riva una città anti-gioco d'azzardo come non sembra accaduto finora altrove

di Davide Pivetti

slotRIVA - Anziché «comune denuclearizzato» come si usava una volta, sui cartelli stradali che annunciano l'ingresso a Riva potrebbe andar scritto «Città no azzardo». L'idea, certamente suggestiva, arriva dal gruppo consiliare «Progetto per Riva - Rivanità» e porta le firme di Mauro Pederzolli e Carlo Modena. Una proposta choc che punta a lanciare un messaggio forte contro la ludopatia e a fare addirittura di Riva una città anti-gioco d'azzardo come non sembra accaduto finora altrove.


«Con oltre un milione di giocatori, la metà giovani e giovanissimi, l'Italia vanta il non invidiabile primato mondiale di risorse destinate al gioco - scrivono - un trend in continua crescita con uno Stato che, finora, invece di contrastare il fenomeno l'ha favorito e ne ha beneficiato. La ludopatia rappresenta una delle piaghe più pericolose del nostro tempo. Puntare denaro attraverso scommesse, slot machine, gratta e vinci, ma anche Lotto e Superenalotto può creare una dipendenza simile a quella da stupefacenti, causando danni ingentissimi per i giocatori, per le famiglie e rivelandosi sempre più spesso anche anticamera dell'usura».


Questa è la situazione italiana, trentina e purtroppo anche rivana. E da noi il tema è stato toccato più volte con la giunta impegnata a cercare contrmisure non solo simboliche alla diffusione delle slot. Ora dall'opposizione arriva una proposta più articolata con la quale si ipotizza un «marchio di qualità» per quegli esercizi che dovessero «rinunciare ad installare nei propri locali le "slot machine" e che agevolassero la diffusione e la promozione di brochure ed altro materiale di sensibilizzazione su tematiche come il gioco d'azzardo, droghe, alcool e dispersione scolastica».


La mozione introduce anche i criteri da rispettare per arrivare al marchio di qualità: non possedere slot o altre apparecchiature legate al gioco d'azzardo; non somministrare alcolici e superalcolici ai minorenni e impegnarsi attivamente nel prevenire ogni forma di abuso all'interno del locale; rifiutare di servire e far entrare persone in stato d'ebbrezza o alterate, impegnandosi a mantenere nel locale comportamenti rispettosi; offrire spazi rivolti all'incontro tra generazioni, all'associazionismo, ad iniziative di "tempo libero impegnato", al ritrovo tra famiglie; favorire l'utilizzo e la circolazione di prodotti a km zero, scegliendo produttori impegnati eticamente forti (cooperative sociali locali ed aziende che non operano sfruttamenti). Queste le proposte sul tavolo della giunta. Arriveranno in consiglio comunale.

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