Pergine / Il caso

Il comandante dei vigili: «Mi vergogno di avere dei "colleghi" che si comportano così»

Clima pesante nel corpo di polizia locale, il numero uno Andrea Fontanari ha inviato un email ai colleghi, dopo aver ricevuto una sgradevole e minacciosa lettera anonima: «Sicuramente prima o poi il "soggetto" che scrive contro la mia persona verrà individuato e in tale frangente pagherà quello che si merita»
LA VICENDA Polizia locale Alta Valsugana, “corvi” contro il vicecomandante

PERGINE. «Considerato che la totalità degli agenti ha dato solidarietà al comandante Andrea Fontanari, posso pensare che la missiva anonima venga dall'esterno, magari da qualche cittadino arrabbiato perché ha ricevuto una multa.

La solidarietà dell'intero corpo dimostra che il clima non è quello enfatizzato a sproposito da l'Adige e comunque credo che sia evidente che come in ogni posto di lavoro qualche dissidio possa esistere. Lavorando fianco a fianco, anche in tanti, può succedere che ci siano malumori, che sicuramente non giustificano lettere anonime».

Questa la trascrizione letterale di quanto detto dal sindaco Roberto Oss Emer mercoledì sera in consiglio, rispondendo alla domanda di attualità posta dai consiglieri Giuseppe Facchini di Europa Verde e Marina Taffara del Pd sulla notizia, data mercoledì 19 maggio dal nostro giornale, di una lettera anonima recapitata al comandante del Corpo di Polizia intercomunale Alta Valsugana.

Ma il "luminoso" clima di fiducia e solidarietà tra i 33 agenti attualmente in servizio e verso il loro comandante, di cui si è detto certo il sindaco minimizzando il caso e giudicando "ridicolo" che se ne siano occupati giornale e consigliere, non esiste.

E lo dimostrano le parole contenute nella e-mail inviata dallo stesso Fontanari a tutti i poliziotti immediatamente dopo aver ricevuto la missiva che minacciava di farlo "saltare".

Reazione di cui l'Adige era già in possesso quando ha dato la notizia, dieci giorni fa.

«Le tre miserabili righe» indirizzate a Fontanari davano già il senso di una faida interna, per altro non recentissima visto il riferimento all'ex comandante non confermato alla scadenza del precedente mandato di sindaco e consiglio comunale: «Ti faremo cadere da quella poltrona - queste le parole usate -. Abbiamo mandato via Rossio, non sarà difficile mandare via uno come te. Non ti lasceremo rovinare questo comando».

Ma la risposta interna del capo del corpo conferma in pieno quell'impressione: «Un anonimo - ha scritto infatti Andrea Fontanari - mi ha fatto trovare nella bussola della centrale operativa una nota di "tre righe" (allegata in copia). Non esprimo le mie valutazioni sulla personalità di chi possa aver scritto queste minacce. Sono soltanto deluso e amareggiato sulle modalità con le quali vengono espresse (neanche il coraggio di firmare e di prendersi le proprie responsabilità). Mi vergogno di avere dei "colleghi" che si comportano così e non oso immaginare come si comportino durante il servizio. Sicuramente prima o poi il "soggetto" che scrive contro la mia persona verrà individuato e in tale frangente pagherà quello che si merita».

Insomma, il clima interno pare davvero brutto, e parecchio: logico che questo non faccia piacere al sindaco e alla giunta del Comune capofila del servizio associato di polizia locale, soprattutto considerando che è in corso il nuovo concorso per trovare un comandante a tempo indeterminato (13 le domande) e che in passato qualche riserva sul servizio era stata espressa dal Comune di Levico e non solo.

«Noi - ha commentato Giuseppe Facchini - non siamo ridicoli ma ci preoccupiamo perché questo corpo è importante, deve garantire sicurezza ai cittadini.Se succedono fatti di questo genere, bisogna fare chiarezza e non minimizzarli, come fatto da Oss Emer in consiglio».

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