Domani a Pergine assemblea pastorale con il vescovo Lauro Tisi

 A vederla solo con numeri, la zona pastorale Valsugana e Primiero fa impressione: 96 parrocchie, oltre 92 mila anime, 12 comunità religiose e solo 18 parroci che possono contare sull’aiuto di 35 collaboratori pastorali per un totale di 53 sacerdoti attivi sul territorio.
E non inganni la denominazione: si parla di un territorio vasto un quinto della Diocesi di Trento, che si estende dall’ormai ex decanato di Civezzano e Pinè, passa per il territorio di Pergine, gli altipiani di Lavarone, Folgaria e Luserna, include Levico, la Valsugana Orientale, il Tesino e il Primiero.
Questa zona, ora che sono soppressi i decanati, sarà retta per i prossimi cinque anni da don Antonio Brugnara, che diventa così vicario di zona (oltre che parroco di 10 parrocchie del perginese).
Come già avvenuto per la zona del Garda, tutti i fedeli di questa grande porzione di Diocesi sono chiamati a raccolta domani al teatro comunale di Pergine, dalle 9.15 alle 12.30, per la seconda di otto assemblee pastorali che il vescovo Lauro Tisi terrà in tutto il Trentino (possibilità di parcheggio in oratorio o nel prato della canonica, gli scout perginesi garantiranno le indicazioni stradali).
Impressionanti, a fare il calcolo, anche i numeri dei sacramenti: facendo una somma dal Rapporto annuale della Diocesi per il 2017, presentato quest’anno, la zona della Valsugana e Primiero conta 537 battesimi, 802 prime comunioni, 1121 cresime, 927 esequie.
Le varie parrocchie stanno preparando da tempo questo momento di incontro con il vescovo, perché si tratta dell’inizio di un nuovo cammino, fatto non più da singole realtà che camminano autonomamente ma da insiemi di parrocchie, di comunità, che vanno allo stesso passo.
Da qui anche il senso del titolo di questi incontri: «Passi di comunità». E per il vicario don Antonio è proprio dalla comunità che bisogna ripartire, andando al di là della visione ancora clericalizzata di qualche tempo fa che vedeva laici formati sostituire i sacerdoti: «I laici non devono essere dei preti senza tonaca -spiega don Antonio- perché più che di mancanza di preti parlerei di mancanza di comunità. A diventare protagoniste di questo nuovo assetto dovranno essere le comunità, non i singoli laici, perché bisogna andare oltre alla struttura in sé della Chiesa».
Ci sarà da lavorare, ovviamente, e già un paio di volte il consiglio pastorale di zona, formato da rappresentanti provenienti da tutto questo vasto territorio, si è incontrato per evidenziare più che altro gli aspetti positivi che accomunano le varie parrocchie: «Già da prima dell’introduzione della riforma - prosegue don Brugnara - abbiamo notato situazioni in cui laici, genitori, associazioni che si sono uniti, a prescindere dalla figura del sacerdote, ed hanno creato comunità. È un’azione pastorale che fa emergere la nuova idea di Chiesa. Ci sarà poi la necessità di puntare maggiormente sui giovani, il nostro futuro, ma anche sugli adulti. In questi anni la Chiesa è stata latitante nel mondo del lavoro come in quello della politica, incapace di generare fede e quindi valori cristiani. Ora inizia un nuovo cammino, e l’assemblea ci darà il “via” dopo questa presa di coscienza».
Un primo «passo» di unione, anche se virtuale, lo hanno fatto in questi giorni le parrocchie rette proprio da don Antonio, che hanno prodotto un sito internet (www.parrocchieperginese.diocesitn.it) che racchiude tutte le notizie e informazioni di buona parte del territorio. Il cammino insieme passa quindi anche dal web.
La zona della Valsugana e Primiero è per sua natura molto eterogenea, con riti, tradizioni e culture anche molto diverse fra loro, ma ormai il cammino è tracciato, e inizierà domani col vescovo.

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