Pergine, palazzo Crivelli riaprirà alle visite

di Giorgia Cardini

C’è un gioiello, nel cuore di Pergine, dove non risuonano voci da ormai dieci anni: è Palazzo Gentili Crivelli, noto ai più solo come Palazzo Crivelli.
 
Ebbene, l’edificio settecentesco posto tra via Maier e via Rusca, che attende da anni un costoso restauro, riaprirà i battenti la prossima estate: non per sempre, anzi solo per un periodo molto limitato legato allo svolgimento del festival Pergine Spettacolo Aperto (previsto per la prima metà di luglio); ma sarà questa la prima occasione, anche per moltissimi perginesi, per ammirare gli interni di un edificio rimasto vuoto e inutilizzato dopo la morte del conte Guido Crivelli, alla cui famiglia il palazzo appartenne fino al 2003, quando fu venduto alla Provincia per 1 milione e 250 mila euro e poi da questa, dopo la morte del conte, ceduto in comodato al Comune di Pergine nel 2012.
 
Ad annunciare la novità, rilevante perché riaccende i riflettori su uno degli edifici nobiliari di via Maier e quindi sull’intera strada, ricca di testimonianze rinascimentali, costruzioni di pregio e opere pittoriche, è l’assessore alla Cultura, Elisa Bortolamedi.
 
«Pergine spettacolo aperto ha partecipato a un bando indetto dal Comune e l’ha vinto - spiega l’assessore - con un progetto che prevede l’attivazione di una serie di visite guidate al palazzo, riservate a gruppi di 15 persone. In quel contesto, finalmente, il palazzo sarà visitabile. Sono già stati fatti i sopralluoghi e tutto è a posto, anche per le questioni relative alla sicurezza».
 
Insomma, in luglio sarà possibile ammirare l’interno della costruzione, ricca di decorazioni a stucco e di stufe in maiolica: la bella collezione di arredi (52 pezzi) che ne riempiva le sale è invece stata trasferita da molti anni, in via cautelativa, in parte a Castel Thun e in parte altrove, con un accordo tra Provincia e Comune che prevedeva il suo ritorno «a casa» non appena fosse terminato il restauro. 
 
E questo, apertura di luglio a parte, resta un tasto dolente: «Abbiamo avuto in eredità dalle precedenti amministrazioni e in comodato Palazzo Crivelli che necessita, a fronte di un eventuale utilizzo, di un intervento di ristrutturazione del costo che dovrebbe essere vicino ai 10 milioni di euro», riassume Bortolamedi. «La situazione strutturale mostra problemi, con sottotetto e scantinato bagnati, e dunque appare sempre più urgente intervenire».
Il Comune però non ha soldi sufficienti e i tentativi, in anni passati, di farsi finanziare il restauro sono naufragati. 
 
«Riconoscendo l’enorme valore storico, artistico ed identitario che il palazzo ricopre per la comunità perginese - dice però l’assessore -, stiamo ipotizzando di fare un primo intervento di pulizia utile a comprendere quale sia lo stato reale dell’immobile, per poi riuscire a quantificare la spesa per un suo recupero completo. Contestualmente, sonderemo le possibilità di finanziamento disponibili: sarà poi necessario identificare, auspichiamo in collaborazione con i cittadini, contenuti e modalità di gestione che permettano il sostentamento dell’immobile, per il quale le spese di mantenimento sarebbero comunque molto elevate».
 
Insomma, bisogna trovare una gestione compatibile con le risorse comunali: ma sul recupero e riutilizzo di Palazzo Crivelli, magari come pinacoteca comunale dove trasferire le tante opere di illustri artisti locali, acquistate negli anni dallo stesso Comune o donate da privati, in tanti sperano, per ridare lustro e vita a via Maier.

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