Una chiesetta stracolma per l'addio a Katia Tenni

di Luigi Oss Papot

La piccola e antica chiesa di San Vito, frazione di Pergine che sovrasta il lago, non è riuscita a contenere le tantissime persone, oltre cinquecento, giunte per porgere l'estremo saluto a Katia Tenni, scomparsa giovedì a soli 43 anni, perdendo la sua battaglia contro un male che sembrava essere riuscita a sconfiggere.

Già dalle 13 (il funerale era alle 14.30) la chiesa era stracolma, e molti hanno potuto trovare posto solo all'esterno. Ed anche il meteo, con la sua pioggia incessante dal mattino, sembrava aver voluto dare tregua per non disturbare la cerimonia: un timido sole ha fato infatti capolino tra le nuvole, accompagnando con i suoi caldi raggi papà Flavio, la sorella Tiziana e tutta la famiglia nell'ultimo viaggio di Katia. Stimata commercialista, il mondo del lavoro e della cooperazione era un po' la seconda famiglia per Katia, che non era sposata ma è riuscita a radunare attorno a sé una famiglia di amici e conoscenti ancora più grande, tutti commossi e sgomenti per una perdita così inaspettata. Durante le esequie, celebrate dal parroco don Marco Demattè e da don Piero Rattin, sono state ricorrenti le parole familiarmente rivolte alla stessa Katia, dandole del «tu»: «Carissima Katia - ha esordito don Marco nell'omelia - siamo in tanti oggi in quest'abbraccio attorno a te. Grazie di questo momento che ci fai vivere insieme, ci fai riscoprire profondamente il mistero pasquale nelle sue dimensioni, perché oltre il pensiero della morte, compimento della nostra vita, c'è la risurrezione: con la morte non finisce niente, ma tutto è trasformato. È questo che dobbiamo far entrare nel nostro cuore, anche se ora è sopraffatto dal dolore per questa dipartita».

Don Marco ha poi ricordato le qualità di Katia, la sua fede profonda che l'ha portata ad accogliere tutti i doni che Dio le ha proposto e ad «andare oltre» le cose: «Hai messo la tua vita a servizio delle persone: dobbiamo accogliere da te anche il dono del servizio, per impegnare la nostra vita a favore di ha bisogno, negli altri in genere». Al termine della celebrazione Nadia Martinelli, come consigliere della Federazione Trentina della Cooperazione, ha letto una poesia che è stata letta a ricordo di Katia in apertura dell'assemblea di venerdì; don Marco quindi ha salutato Katia prima della partenza per la cremazione: «Grazie, Katia: ora abbiamo un'altra persona cui rivolgere le nostre preghiere, perché sei già nell'abbraccio di Dio».

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