Montessori non entra nella scuola Rodari

di Giorgia Cardini

Via libera all’attivazione di una sezione basata sul metodo Montessori nella scuola materna «G. B. Chimelli 1»; stop all’avvio di una sezione montessoriana alla scuola primaria «Gianni Rodari», che fa parte dell’Istituto comprensivo Pergine 2.

La giunta provinciale, che mercoledì ha ufficializzato l’inserimento nella scuola pubblica trentina di alcuni percorsi «sperimentali» basati sul metodo educativo sviluppato da Maria Montessori dal 1897 in poi, non è riuscita a completare il progetto avviato in settembre  per creare un ciclo educativo completo (scuola materna più primaria) a Trento, Rovereto e Pergine.

Il collegio docenti dell’Istituto comprensivo Pergine 2 ha infatti bocciato l’introduzione del metodo Montessori all’interno delle elementari «Rodari», costringendo la giunta provinciale a fermarsi, almeno per l’anno scolastico 2016-2017. La nuova dirigente dell’istituto, Antonella Zanon, ha sottoposto la decisione sull’attivazione o no di una sezione montessoriana al collegio docenti il 19 novembre: il collegio ha chiesto più tempo per valutare la proposta, che alla fine (tra contrari e astenuti) non ha ottenuto i voti necessari per l’approvazione. Del tema è stato poi investito il consiglio dell’istituzione che però, a sua volta, ha rinviato il tema a un nuovo collegio docenti. E, il 19 dicembre, questo ha ribadito il parere negativo già espresso un mese prima.

Tre in sostanza, come spiega il maestro Luigi Mancinelli che siede in collegio docenti, le perplessità più forti: la prima riguarda il fatto che, trattandosi di un metodo che richiede il coinvolgimento attivo delle famiglie per tutto il ciclo scolastico, si rischia di dare vita a una classe elitaria da cui sarebbero esclusi (per ovvi motivi) bimbi stranieri o provenienti da famiglie disagiate. Il secondo motivo di dubbio è relativo al fatto che l’introduzione del metodo Montessori è stata descritta come «sperimentale» e «innovativa» ma si parla di un metodo messo a punto oltre un secolo fa, che se applicato integralmente non presenta punti di contatto con quello in atto, tornando persino indietro su trilinguismo e contitolarità dell’insegnamento, difesa a spada tratta dal Trentino ai tempi della riforma Gelmini. Infine, i problemi strutturali e di mancanza di spazio delle «Rodari» sono noti e annosi: una classe Montessori occuperebbe l’attuale biblioteca, sottraendo uno spazio prezioso. Dunque, «stop» al progetto almeno per un anno.

Intanto, invece, il metodo Montessori troverà casa alla scuola materna G.B. Chimelli 1 gestita da Asif, anche qui non senza diverse perplessità. Ma la direttrice di Asif, Francesca Parolari, spiega che: «Lo scopo di questa sperimentazione non è l’introduzione fine a se stessa del metodo Montessori, ma la contaminazione tra metodi diversi. Noi confidiamo dunque che i due metodi possano non solo convivere ma trarre il meglio l’uno dall’altro. Anche i montessoriani, però, dovranno essere disposti a fare qualche passo avanti: un’applicazione dura e pura della metodologia non è pensabile».

Aspettando di vedere dunque come funzionerà questa convivenza (ad esempio: il trilinguismo fortemente voluto da Ugo Rossi sarà attivato col metodo  Montessori?), intanto la nuova sezione colmerà il vuoto di quella persa dal GB1 quest’anno a causa del calo di iscrizioni: chiaramente, si «pescherà» fuori dal bacino di utenza Asif per riempirla, dunque anche in altri comuni, «ma non a scapito dei bambini di Pergine, ancora in calo nel 2016-2017». Mentre per quanto riguarda le maestre assegnate alla nuova sezione, Asif dovrà assumere personale esterno perché nessuna delle docenti attualmente in servizio nelle materne Asif ha partecipato ai corsi di formazione avviati in previsione della sperimentazione.

Infine, come spiega Francesca Parolari, anche il G. B. Chimelli 2 potrà essere coinvolto nel percorso quando sarà trasferito nella nuova scuola di via Amstetten, ossia presumibilmente a fine 2017. E forse solo da quel momento si potrà pensare a una primaria montessoriana a Pergine, da collocare nell’attuale sede del GB2 sita, guarda caso, in via Maria Montessori 1.

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