Travolge due cinghiali mentre va a lavorare

Erano le 7 del mattino quando una donna, al volante di una Volkswagen Polo, lungo la strada provinciale tra Levico e Caldonazzo ha incrociato improvvisamente i due suini selvatici. Impossibile, però, frenare o cambiare direzione visto che sono balzati sull'asfalto proprio davanti alla vettura. Inevitabile, dunque, la botta, non eccessivamente violenta ma sufficiente per distruggere la Polo e per uccidere sul colpo le due bestie investite

di Nicola Guarnieri - NO

images_11.jpgLEVICO - Il Trentino ama gli animali. Non solo quelli domestici o, come si usa dire, d'affezione, ma anche e soprattutto quelli selvatici, orso in testa. Capita così che quadrupedi di ogni forma e razza girino per i boschi e i prati della provincia e che, col tempo, si siano abituati anche ad attraversare le strade. Che, d'altro canto, sono tante e ben distribuite.
 
Il rischio, però, è che la convivenza tra uomo motorizzato e bestia selvatica non sia sempre piacevole. E a perderci, in caso di scontro, sono entrambi: l'animale, che di solito ci rimette la pelle, e l'essere umano che, al di là delle possibilità di morire o comunque di farsi un gran male, ci rimette sempre e comunque la macchina. Ne sa qualcosa una signora di Levico che qualche giorno fa si è trovata la strada sbarrata da una coppia di cinghiali. 
 
Erano le 7 del mattino e la donna, al volante di una Volkswagen Polo, stava recandosi al lavoro. Lungo la strada provinciale tra Levico e Caldonazzo ha incrociato improvvisamente i due suini selvatici. Impossibile, però, frenare o cambiare direzione visto che sono balzati sull'asfalto proprio davanti alla vettura. Inevitabile, dunque, la botta, non eccessivamente violenta ma sufficiente per distruggere la Polo e per uccidere sul colpo le due bestie investite.
 
Le carcasse sono state recuperate dalla Forestale di Levico che ammette essere stata un'ora insolita per una «passeggiata» da cinghiali. Questi animali, però, ormai sono diffusi ovunque e con l'inverno calano a valle in cerca di cibo. Difficile, solitamente, che finiscano in strada, è più facile imbattersi in cervi o altri ungulati, e, tra l'altro, raramente si spostano in coppia: o girano da soli o in gruppi numerosi.
 
Gli incidenti stradali con animali, comunque, sono in costante aumento. Quasi mai, però, la responsabilità del sinistro è del conducente visto che questi quadrupedi, in quanto selvatici, hanno una condotta imprevedibile. Tant'è che la Provincia, in caso di danni da «frontale» con la fauna, risarcisce il 70% fino ad un massimo di 10 mila euro.
 
E dalle nostre parti le bestie sono pure tutelate e assistite. Non a caso, il 2013 si è chiuso con una delibera della Provincia incentrata sugli «aiuti alimentari» agli animali selvatici che fornisce indicazioni in merito alla collocazione sul territorio dei siti di foraggiamento, in relazione agli spostamenti degli animali e alle interazioni con le componenti antropiche e dell'ecosistema, e rileva la problematica dei danni, del disturbo antropico e degli investimenti stradali, assai più frequenti dal tardo autunno alla fine dell'inverno.
 
Il foraggio viene messo a disposizione all'interno di casette di legno ed il periodo di assistenza alla fauna selvatica è circoscritto tra il 15 novembre e il 30 aprile con interruzione graduale della somministrazione di cibo a fine inverno.

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