Val di Sole / Polemica

Monclassico, il "pallone" del tennis al biolago fa arrabbiare molti: raccolta di firme

Disappunto e proteste, ma il sindaco replica duro: «Invece di mettere la firma, avrebbero dovuto leggersi tutto il progetto»

LA STRUTTURA Ecco il nuovo Biolago nella Pineta di Pinzolo

di Flavia Pedrini

MONCLASSICO.  Il nuovo campo da tennis ancora non c'è, ma sulla possibile realizzazione dell'impianto coperto nell'area verde del Parco urbano biolago (in foto, in rosso, la zona interessata), la partita fra l'amministrazione comunale di Dimaro Folgarida e un nutrito gruppo di cittadini, si è già aperta.

Sono 188 le firme che venerdì sono state depositate in Comune per esprimere il proprio disappunto e chiedere di trovare una diversa collocazione. «Non è il posto giusto - affermano i cittadini che hanno sottoscritto la missiva indirizzata a sindaco e amministratori - Non possiamo permettere che distruggano un bel polmone verde in paese rovinando il progetto originale. Ci avevano promesso che avrebbero fatto incontri informativi e illustrato i progetti coinvolgendo nelle scelte la popolazione, ma invece ci ritroviamo le cose fatte in fretta e furia».

A fare scattare la mobilitazione è stata la delibera numero con cui la giunta ha approvato il progetto esecutivo dei lavori di realizzazione di un nuovo campo da tennis coperto e la ristrutturazione degli spogliatoi, presentato dall'Associazione sportiva Tennis centro Val di Sole. Un'opera da 532mila euro, ammessa a finanziamento provinciale per 399mila euro e coperta con un contributo comunale per i restanti 133mila.

«Il campo da tennis sarà realizzato ex novo su parte del terreno dove ora si trova il campo da calcio, mentre gli spogliatoi saranno realizzati nel volume esistente interamente da ristrutturare - si legge nella delibera - La piattaforma da gioco sarà realizzata su apposita platea in cemento armato mentre la copertura consisterà in una struttura prefabbricata ad arco costruita con travature in legno lamellare con manto e tamponamenti realizzati con l'impiego di teli strutturali». Un "pallone", come venivano chiamate qualche decennio fa queste strutture coperte, che per i firmatari andrà a deturpare l'area.

«Non abbiamo nulla contro il tennis, anche se la moda del momento è più per le nuove discipline come il padel, ma un manufatto visivamente impattante e che fa pure ombra a quel poco di parco che rimarrebbe, è sicuramente incompatibile e, soprattutto, andrebbe ad occupare una importante area verde - sottolineano i cittadini di Monclassico e Presson - Abbiamo bisogno invece di sistemare quello che c'è e migliorarlo, riattivando il laghetto (un biolago balneabile, che vent'anni fa ha rappresentato un'idea rivoluzionaria), recuperando il vecchio edificio che ospitava il Comune e ripristinando 

anche l'area confinante del vecchio parco giochi. Il tennis coperto, se serve, venga fatto ad esempio dove ci sono lo stadio, la palestra e le altre strutture sportive a completamento di un vero centro sportivo già completo di servizi. Oggi - aggiungono - il nostro paese, che ha già subito negli anni qualche aggressione urbanistica, è cresciuto, si è affermato in tutto il mondo come il paese delle meridiane artistiche, con una notevole vivacità culturale, e ha bisogno di spazi vivibili, a misura di famiglie e non di strutture imponenti e con costi di gestione annuali preoccupanti».

Ora i firmatari attendono una risposta dal sindaco Andrea Lazzaroni che, pure sottolineando la legittimità di ogni critica, invita a non focalizzarsi solo sul campo da tennis coperto e a documentarsi sull'intero progetto.

La replica del sindaco: “io ho 2.208 datori di lavoro”

«Io ho 2.208 datori di lavoro». Il sindaco di Dimaro Folgarida, Andrea Lazzaroni, usa questa metafora per dire che «le critiche sono ben accette». Ma invita anche a “documentarsi” prima di prendere posizione. Sindaco, i firmatari temono che l’area verde sia rovinata e vi accusano di non avere coinvolto la comunità. «Prendo atto del tema posto, ma tante persone che hanno firmato non hanno nemmeno visto il progetto. La lettera, però, dice una cosa corretta: l’area è “disordinata”. Io l’ho ereditata così. Già anni fa era stato fatto un progetto preliminare sull’intera zona, affrontando più tematiche e lì era prevista una ridefinizione anche del campo da calcio dei bambini, che oggi è un campo di patate. Ma ben venga la discussione».

La struttura “a pallone” non sarà troppo impattante? «L’area ha un biolago, per il quale stiamo predisponendo un progetto definitivo per arricchirlo. Nel vecchio campo da calcio, che non è regolamentare, c’è lo spazio sia per il tennis coperto che per un campo di calcetto. Di fianco al biolago oggi c’è un campo da tennis che può diventare multifunzione. Questa struttura nel nostro pensiero va ad arricchire la possibilità di fare eventi collettivi. Non voglio difendere il tendone, ma credo che oggi la tecnologia consenta anche di realizzare un bel telo. E ricordo che in val di Sole non esistono strutture coperte per il tennis. Questo non significa che non si debba discutere anche dell’impatto, ma penso che allo stato il progetto lo abbia visto forse una persona. Questo, ripeto, è un tassello di un progetto più ampio: a Monclassico manca un centro catalizzatore».

Il progetto si può rivedere? «Ho il dovere di ascoltare tutti e valutare tutte le possibilità. Non chiudo mai la porta. Questo è un bel momento di democrazia. Tutto si può rivedere. Ma mi sarebbe piaciuto che, prima di mettere una firma, si fosse ascoltato il progetto nel suo complesso. Qui, comunque, non c’è alcuna volontà di speculare».

 

 

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