Aggressione / Il dolore

Caldes, il commosso ricordo degli amici di Andrea Papi: «Il dolore è più forte della rabbia, ma non per tutti è così qui»

Attesa per l’autopsia che verrà effettuata oggi, venerdì 7 aprile. La Procura di Trento ha aperto un fascicolo senza notizia di reato e nominato tre periti: medico legale, un esperto dna animale e un veterinario. La ferita nella comunità locale: «Pare impossibile pensare non ci sia più»

LA TRAGEDIA 26enne ucciso dall’orso durante una corsa
L'ESAME Conferma dall'autopsia: Andrea Papi aggredito da un orso

CALDES. Avrà luogo con ogni probabilità oggi, venerdì 7 aprile, l'autopsia sul corpo di Andrea Papi, il runner di 26 anni trovato morto nei boschi del monte Peller, sopra l'abitato di Caldes. La Procura di Trento, che ha aperto un fascicolo modello 45, senza notizia di reato, ha nominato nel pomeriggio di ieri un collegio di tre periti. Si tratta di un medico legale, un esperto di dna animale e un veterinario, chiamati a definire le cause della morte del giovane. Gli esperti dovranno chiarire se è stato un orso a uccidere il 26enne o se le lesioni presenti sul corpo sono successive al decesso. Nell'arco di un paio di giorni dovrebbero arrivare anche i risultati genetici sui campioni organici raccolti sul posto. Serviranno a dare un'identità all'orso che si trovava nella zona. 

«Quante volte ne abbiamo parlato? Quante volte abbiamo detto che era solo una questione di tempo? È successo. È successo ad Andrea e ho il cuore a pezzi. Il dolore è anche più forte della rabbia. Ma non so se sia per tutti così, non qui». È un saluto commosso ma anche amaro, quello di Renato Daprà ad Andrea Papi. Correvano spesso in montagna, erano amici e la notizia, ieri, ha lasciato senza parole. Renato come tanti, tantissimi altri che hanno voluto salutare il giovane sui social, anche per cercare di dare sfogo a un dolore inaccettabile:

«Avrai avuto 15/16 anni la prima volta che ti ho incontrato in palestra a Cles - ricorda Giuliano Bonomi - e una volta scoperto che eravamo entrambi solandri avevamo iniziato ad allenarci assieme. Ne era nata un’amicizia unica, mi hai seguito ovunque, come un fratellino che segue il fratellone. Anche quando non avevi voglia o finivi di lavorare in ritardo eri sempre presente. Quante gare assieme in giro per l’Italia con gli amici della Kickboxing Trento. Grazie al tuo aiuto e passione abbiamo messo in piedi i corsi di Workout e di Boxe, e ora pensare che non ci sei più mi sembra impossibile».

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