Missione / L’addio

Morto il missionario padre Ezio Datres: dalla Val di Non in Brasile una vita spesa per aiutare gli altri

Aveva 81 anni e si è sentito male dopo un viaggio di 18 ore per raggiungere una sua comunità. Aveva adottato uno dei figli di una ragazza madre. Il sindaco di Livo: “Orgogliosi di lui”

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LIVOPadre Ezio Datres, missionario comboniano, se ne è andato a 81 anni, stroncato da un malore improvviso, dopo un viaggio di diciotto ore che, da Buritama, nello stato di San Paolo, lo aveva portato a Rio Grande do Sul, uno stato federato del Brasile, per raggiungere una parrocchia. Nonostante l'età avanzata il religioso era in buona salute ed era abituato a macinare chilometri per raggiungere le sue comunità, anche dopo la pensione.

«Ci raccontava che alcune erano nel raggio di un centinaio di chilometri e, quando arrivava a celebrare la messe, magari dopo un paio di settimane, c'erano 700-800 persone ad aspettarlo», ricordano i suoi cari. Originario di Livo - della piccola frazione di Preghena - il religioso aveva allargato fin da ragazzo i suoi orizzonti oltre la val di Non, dove vivono ancora il fratello Lauro (la sorella Emma, invece, che per anni ha lavorato nella Casa comboniana a Limone ed è stata perpetua a Brentonico, abita a Rovereto) e altri parenti. Nel cuore del comboniano trentino c'era un desiderio chiaro: andare ad aiutare gli altri. E così, per oltre cinquant'anni, gli "altri" sono stati gli ultimi e i poveri del Brasile, dove era arrivato nel 1971, facendo il missionario in varie parrocchie.Tra queste quella di Buritama, dove padre Ezio viveva.

«Con molto dolore e fede nella risurrezione, la diocesi di Votuporanga annuncia la morte di padre Ézio Datres, che viveva a Buritama. La nostra solidarietà alla famiglia, agli amici e alla comunità cattolica di Buritama. Che Dio accolga padre Ézio nella gloria eterna», si legge sul sito della diocesi, che annuncia la scomparsa del comboniano, avvenuta sabato. Ieri sera, presso la Igreja Matriz Nossa Senhora do Divino Livramento i fedeli si sono riuniti in preghiera, mentre questa mattina sarà celebrato il rito funebre.

Le spoglie mortali di padre Ezio riposeranno in Brasile, dove aveva trovato la sua seconda casa e reso concreto l'impegno a vivere il Vangelo ogni giorno, attraverso la sua testimonianza. Una testimonianza fatta di azioni concrete, per consentire anche agli ultimi di immaginare un futuro. Tra gli aneddoti che hanno segnato oltre mezzo secolo di missione, uno racconta bene chi fosse padre Ezio Datres. Nel suo cammino si era imbattuto in una giovane ragazza madre. Tanti figli da sfamare e le tasche vuote.

«Una quindicina di anni fa aveva deciso di aiutare questa giovane, emarginata dalla società. Aveva 7-8 figli. E lui decise di adottare uno di questi bambini, che oggi ha più di vent'anni», raccontano i famigliari. Nonostante padre Ezio abbia trascorso la maggior parte della sua vita in Brasile, il legame con la val di Non era rimasto saldo e costanti erano i contatti con i parenti. Dopo la pensione il religioso tornava a Livo ogni anno, anche per raccogliere fondi da destinare alla missione e fare fronte ai bisogni delle varie parrocchie. Solo la pandemia lo aveva costretto ad interrompere i viaggi, ma la prossima primavera era pronto a tornare.

«Padre Ezio ha dedicato tutta la sua vita agli altri - le parole del sindaco Willi Zanotelli - e come comunità noi siamo orgogliosi e riconoscenti di quanto ha fatto con il cuore per tanti anni».

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