Politica / Progetti

Il ministro dell’agricoltura Patuanelli in visita alle galleria ipogee di Melinda

Il titolare del dicastero: «Dimostrate che si può e si deve fare impresa, anche nel campo agricolo, in maniera innovativa e rispettando il territorio»

VAL DI NON. Il ministro dell'agricoltura Stefano Patuanelli ha visitato oggi le celle ipogee di Melinda a Tuenetto. "La visita di oggi ha confermato la mia idea che si può e si deve fare impresa, anche nel campo agricolo, in maniera innovativa e rispettando il territorio nel quale si opera. Sostenere le aziende che fanno questa scelta e consentire anche alle più piccole di poter accedere alle nuove tecnologie resta uno dei primi obiettivi del mio dicastero" ha detto il titolare delle politiche agricole alimentari e forestali, alle gallerie di Miniera San Romedio a Tuenetto, dove sono ospitati all'interno delle celle ipogee i prodotti di eccellenza del territorio, soprattutto mele, ma anche vini e spumanti Trento doc e forme di Trentingrana.

"Il ministro qui in Val di Non è venuto a visitare le strutture e a conoscere da vicino i progetti che le nostre realtà produttive hanno per lo sviluppo futuro del settore. Crediamo che ci siano tante possibilità che si possono sfruttare in collaborazione con il ministero e sicuramente l'occasione di oggi ha permesso allo stesso ministro di comprendere l'importanza e la portata di quanto gli è stato presentato", è il commento – affidato ad un comunicato stampa –  del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ha accompagnato il ministro assieme ai vertici del Consorzio Melinda.ù

Nelle gallerie, anche i partecipanti all'assemblea di venerdì di OriGIn Italia, associata a livello internazionale alle organizzazione oriGIn, oriGIn Europa e Fondazione Qualivita. La realtà rappresenta circa il 95% delle produzioni italiane a indicazione geografica con il compito essere soggetto di sintesi delle esigenze collettive dei Consorzi di tutela riconosciuti dal ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

All'incontro Patuanelli ha fatto il punto sulla difficile situazione del settore tra siccità e rincari. Il convegno ha trattato i temi più attuali per la crescita del sistema agroalimentare italiano attraverso la cultura della qualità, della certificazione e dello sviluppo sostenibile dei territori. Uno sviluppo sostenibile che è nella realtà e nei programmi del consorzio Melinda, ieri nelle vesti di padrone di casa, oltre che riferimento a livello nazionale per quanto riguarda l'utilizzo delle indicazioni geografiche. «Per noi - ha spiegato Ernesto Seppi, presidente di Melinda - ospitare un evento di questo tipo è motivo di orgoglio, sapendo anche di essere un'eccellenza. Contiamo di presentare i frutti della nostra progettualità, a partire dallo sviluppo del progetto della conservazione della frutta nelle celle ipogee».

Seppi ha posto un accento particolare sulla sostenibilità di tale progetto ricordando che si tratta di un'iniziativa unica nel campo della frigoconservazione. «Un'iniziativa - ha detto - che peraltro consente ritorni di marketing e di valorizzazione per tutta la valle, un elemento di attrazione in grado di implementare il turismo. Questo perché il progetto delle celle ipogee offre un rafforzamento all'immagine di sostenibilità che il Trentino ha già e perché consente risparmi industriali del 30%, in un'epoca in cui i costi sono un elemento particolarmente problematico»

Il direttore di Melinda, Paolo Gerevini, ha poi tradotto nelle azioni pratiche previste le indicazioni politiche di Seppi. In primo luogo ha ricordato l'impegno nella logistica che dovrebbe portare all'automazione del trasferimento delle mele lavorate a Taio verso le celle ipogee. Celle ipogee che possono diventare parte di un percorso anche turistico che si lega possibilità di assistere alla lavorazione e alle offerte di Mondo Melinda, vedendo concretamente come si cerchi di rispettare l'ambiente e ridurre l'impatto ambientale.

A proposito di impatto ridotto, il consorzio delle valli di Non e di Sole avanza con il progetto, al momento centrato su 30 ettari, che mira ad abolire l'uso degli atomizzatori. Si lavora sfruttando la collaborazione con la Fem, a trattamenti fissi dall'alto della pianta, con diversi vantaggi previsti: il fenomeno della deriva potrebbe essere azzerato, la tempestività nei trattamenti assicurata con l'uso di tecnologie e sensori. Serviranno finanziamenti pubblici per prosegure su questo percorso.Con l'acquisizione completata a inizio anno della Chini, si vuole quindi puntare ad un forte sviluppo del prodotto trasformato. Sarà anche realizzata una sala per la lavorazione bio a Cles ma, usando gli scarti, si arriverà a produrre anche una plastica a base appunto di scarti di mela per la realizzazione delle confezioni. Un ulteriore impulso nelle mani del consumatore per testimoniare il processo green avviato da Melinda.

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