Valium Band, 25 anni di musica E ora due anni di solidarietà

di Guido Smadelli

Da 25 anni la Valium Band calpesta i palcoscenici del Trentino. Il primo concerto lo ha tenuto all’Arcivescovile di Trento, un quarto di secolo fa: lì studiava linguistica Igor Portolan , mente, compositore, chitarrista e vocalista della band. Un concerto di beneficenza, per aiutare - su sollecitazione di una insegnante - le popolazioni dell’alessandrino (in Piemonte) colpite nel 1994 da una devastante alluvione.

«A 25 anni da quel momento abbiamo pensato di destinare un intero biennio alla solidarietà», spiega Igor. «Noi non suoniamo per soldi, ma per passione. Così ci è sembrato giusto dedicare il nostro tempo, e la nostra musica, ad aiutare chi sta peggio di noi».

Un impegno che li ha visto protagonisti al “Live aid” svoltosi a Cles per aiutare l’associazione Melamango, guidata da Giuliana Cova: una serata il cui ricavato è servito ad acquistare i letti in ferro per l’orfanatrofio Shalom Home in Kenia, dove i precedenti, in bambù, se li erano mangiati le termiti. Altro momento quello alla Cocea di Taio, dove si ricordava Denis Magnani, ucciso da un fulmine durante la tempesta Vaia: in quel caso il ricavato è stato devoluto alla terapia intensiva neonatale del Santa Chiara. Si aggiunge la “Notte bianca” in casa, a Campodenno: anche qui solidarietà, con acquisto di attrezzature per la sala di musicoterapia di Casa Sebastiano, centro per autistici esistente in Predaia.

Numerose altre le iniziative a fin di bene; fino all’ultima, la presentazione in video di un brano (Camminerò, cover di “Bed of roses” di Bon Jovi, autore il chitarrista Ritchie Sambora) a ricordo dei “4 Girasoli”, i quattro giovanissimi di Campodenno morti in un incidente stradale 18 anni fa, con ricavato consegnato all’associazione Amici del Madagascar, che nel Paese africano sta operando da decenni.

«Per noi musica è divertirsi assieme, fare gruppo, divertire il pubblico», continua Igor. «In tanti anni è cambiato qualche elemento, ad iniziare dal cantante Alessio Noldin , che dal ‘95 al ‘97 era la nostra voce alla Vasco Rossi. Ora oltre a me ci sono il chitarrista Fabrizio Berti di Povo, il tastierista Andrea Scatena , il bassista Armando Roncher di Trento e il batterista Oscar Pedò , che da un anno ha preso il posto di Giovanni Rossi di Cunevo, ormai troppo impegnato nel costruire chitarre, bassi, amplificatori e altro».

Nella formazione emerge tra l’altro una curiosità: Igor Portolan e Oscar Pedò sono entrambi assessori comunali a Campodenno, il primo per cultura e sport, il secondo, ingegnere, vicesindaco con competenze per urbanistica e Castel Belasi.

«Suoniamo di tutto»”, commentano i due elementi nonesi. «Le serate nei tendoni spesso iniziano con brani italiani, da Battisti all’Equipe 84, da Rino Gaetano a qualche pezzo di liscio finchè in sala rimangono famiglie ed anziani, poi quando restano i giovani si viaggia a Led Zeppelin, Police, Rolling Stones e simili». Con brani propri qua e là, soprattutto quando invece che di “serata” si tratta di concerto.
Venticinque anni, una vita o quasi. Con progetti in avanzato stato di elaborazione, chiaro: «Il primo è un brano che stiamo ora incidendo, richiesto dall’Us Bassa Anaunia, il cui responsabile della comunicazione, Paolo Zanin, ci ha chiesto di scrivere. Il titolo sarà “E’ già vittoria”, sarà diffuso dagli altoparlanti all’entrata dei giocatori in campo. Il secondo è la prima esecuzione dal vivo del brano “Cammminerò” dedicato ai “4 girasoli”: lo sarà in collaborazione con la Pro loco di Campodenno-Castel Belasi, in occasione dell’inaugurazione».
Pro loco che è guidata da Nadia Bertagnolli, madre di Andrea, uno dei “Girasoli”. Tornando ai “Girasoli”, Valium Band non è impegnata solo nello scrivere una canzone: «Ogni anno i quattro giovani vengono ricordati, spiegando ai giovanissimi quella tragedia, e allestendo un recital-musical con i ragazzi, molti dei quali hanno poi intrapreso percorsi di teatro, danza, musica», ricorda Igor. «Bello vederli coinvolti, e proseguire il cammino. La nostra attività, anche a livello sociale, assume così maggior significato».

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