La bocciatura del Fondo Strategico

Altra bocciatura per l’accordo di programma, ultimo passo richiesto per il varo del Fondo strategico territoriale della Val di Non. Il consiglio comunale guidato dal sindaco Gilberto Zani ha votato compatto: 15 voti contrari. Unanimità, ed anche questa è una notizia nella notizia: in due anni di legislatura, è la prima volta che maggioranza e minoranza – molto lontane, posizioni contrapposte – si trovano a condividere una scelta importante.
«La posizione della giunta è quella di respingere la proposta - ha spiegato il sindaco - anche se diversi progetti previsti dal piano strategico sono assolutamente condivisibili».
Ma ci sono cose che non lo sono altrettanto, ha spiegato il primo cittadino. Ad esempio la destinazione degli avanzi di amministrazione dei singoli comuni: dovevano «rientrare» per eseguire opere necessarie, invece sono finite nel calderone generale ed i comuni virtuosi, che fanno avanzi, rimangono a mani vuote.
«Ci era assicurato il ritorno di questi fondi, ma così non è stato», ha sottolineato Zani. Non sono peraltro condivisibili alcune opere ritenute strategiche ma che non lo sono (nessuna citazione precisa, ma sembra che il ponte tibetano Castelfondo-Fondo sia in prima linea…); infine, la giunta provinciale prevedeva che questo piano rispondesse ai fabbisogni ed alla specificità dei territori ma, ha concluso il sindaco «non è così». Quindi, piano non approvabile, e voto unanime per la sua bocciatura.
Condivisa, appunto, dalla minoranza guidata da Carla Podetti, che ha lamentato il mancato coinvolgimento degli amministratori comunali negli incontri svoltisi nei mesi scorsi («world cafè» e «open space technology», alla faccia dell’italiano), «per evitare strumentalizzazioni». Condivisione da parte di tutti, con il sindaco a puntualizzare: «c’era chi portava pullman di paesani ai world cafè per far passare i suoi progetti, e questo non è democrazia, sono cose bulgare».

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