Biologico in crescita

Un folto pubblico ha partecipato alla serata organizzata dal Consorzio di Miglioramento Fondiario, per illustrare alla cittadinanza il progetto di conversione al biologico. Dei presenti pochi erano gli estranei al mondo agricolo, che ha invece approfittato dell’occasione per conoscere meglio la proposta.
La serata è stata introdotta dall’assessore comunale alla cultura di Predaia Mirco Casari, che ha subito passato la parola a Giancarlo Tarter, presidente del Cmf. «Con non poco stupore – ha detto Tarter – abbiamo riscontrato una buona adesione dei consorziati alla proposta biologica, che vede il coinvolgimento di 55 ettari su un totale di 85 di superficie del Cmf. Stiamo lavorando con due diverse società per sviluppare i dettagli del progetto, anche per quanto riguarda altri modi per effettuare i trattamenti».
È poi intervento Massimiliano Gremes, direttore del reparto qualità di Melinda, che ha raccontato le tappe dell’adesione del Consorzio Melinda alla tecnica biologica. «A livello mondale – ha detto Gremes – il consumo del bio è aumentato e nei prossimi anni aumenterà esponenzialmente. Stiamo lavorando a distretti biologici di produzione, in modo tale da limitare i disturbi da deriva dei prodotti. Abbiamo coperto la superficie che a livello di Consorzio ci eravamo prefissati e con la Fondazione Edmung Mach stiamo lavorando sulle tecniche di produzione. Per questa prima fase abbiamo individuato solo alcune varietà, che per motivi gestionali sono più facili da gestire».
Oggi la produzione biologica di Melinda è di circa 2.500 tonnellate, su circa 80 ettari coltivati. Il piano prevede in cinque anni di raggiungere una superficie coltivata di 300 ettari (+370%) per una produzione di mele stimata in 14mila tonnellate; una produzione che consentirà a Melinda di essere presente in maniera costante sul mercato lavorando in massima sicurezza. Sarà implementata, tra l’altro, una sala di confezionamento dedicata. Il progetto di Melinda prevede la produzione di varietà adatte alla coltura biologica e richieste dal consumatore bio che possibilmente abbiano caratteristiche di resistenza e quindi adatte ad una «facile» gestione agronomica.
Melinda sta attivando un sostegno alla diffusione di Distretti, Isole Bio o comunque superfici sufficientemente grandi che garantiscano sicurezza alle produzioni biologiche.

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