Cles, muore in moto a 15 anni Immenso dolore in Val di Non

Val di Non sotto shock

di Gigi Zoppello

Tragedia ieri pomeriggio a Cles dove un 15enne, Mirko Micheli, ha perso la vita a causa di una caduta in moto (i fatti). «Questa è una grandissima tragedia per tutta la comunità della val di Non, e per Cles in particolare». Non usa mezzi termini, l'assessora della Comunità di Valle Carmen Noldin che si dice «veramente colpita». Per l'assessora «è una tragedia che colpisce tutti sia per le modalità, ma anche perché va aportare il lutto in una famiglia conosciutissima e molto attiva nell'ambito del sociale. Anche Mirko, così giovane, era impegnatissimo, un ragazzo che viveva la comunità, che era al centro della vita sociale».

Per Noldin «questa famiglia ha sempre avuto a cuore i problemi e le fragilità degli altri. Ma anche attraverso lo sport si è fatta conoscere, sia nell'attività del papà Ivan nella Sat e come scialpinista, ma anche con il gruppo dell'Anaune Budo Defense di arti marziali. È un grave lutto, davvero un gravissimo lutto».

Poche parole addolorate esprime il sindaco di Cles Ruggero Mucchi , particolarmente provato ed addolorato: «Non fatemi dire niente, perché questa tragedia tocca una famiglia di persone molto conosciute, e che già in passato aveva avuto altre disgrazie di questo tipo. Non me la sento di dire niente» chiude il primo cittadino. Anche l'assessore Andrea Paternoster è incredulo davanti a questa notizia: «Pensare che tanta gente oggi stava festeggiando, siamo a Fiorinda, e abbiamo appena saputo, dopo aver visto l'elicottero sopra Cles ci stavamo chiedendo cosa stesse succedendo. È tremendo».

Dolore e sconforto anche negli ambienti sportivi. Fabio Ioris della sezione Sat non vuole commentare questa tragedia che lo tocca in prima persona. Rino Pedergnana del «Brenta Team», la società sportiva di scialpinismo, conosce bene la famiglia Micheli, perché papà Ivan è un atleta di punta e la sorella di Mirko, Alissa, è una forte skialper e runner. «Abbiamo visto la notizia in televisione, non hanno detto i nomi ma ho capito; non me la sento i chiamare Ivan, lo farò nei prossimi giorni, gli saremo vicini in questo grande dolore».

Giuseppe Girardi , per anni presidente e anima del Moto Club Rallo, che in valle raccoglie tutti coloro che amano il cross, non si dà pace: «Non conoscevo questo ragazzo, non era iscritto da noi e di certo non faceva gare. Ho visto la moto in terra, un Ktm mi pare, e ho pensato che deve aver toccato un tirante dei pali in cemento; oggi uno dei nostri mi ha raccontato che gli è accaduta la stessa cosa: gli usciva un trattore sulla strada, e per tirarsi a destra si è impigliato un cavo nella pedalina. Una grandissima disgrazia, sono senza parole».

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