Ossana, l'anniversario

Settant'anni fa cadde l'aereo con 21 vittime

Il 22 dicembre del 1956 alle 19.20, un DC 3 della compagnia di bandiera italiana Lai in servizio sul volo 416 si schiantava contro le pendici del Monte Giner, in località Pale Perse, a quota 2.600 metri nel territorio di Ossana. Colto da una bufera, il «Dakota» precipitò sulle pareti montuose andando completamente distrutto e tutti gli occupanti - 17 passeggeri e 4 uomini dell’equipaggio - morirono sul colpo. 
 
L’aereo I-Linc, in servizio regolare di linea fra Roma e Milano, e guidato dal comandante Giorgio Gasperoni di Ancona, era partito dalla capitale intorno alle 17 e avrebbe dovuto atterrare a Malpensa poche ore dopo. Non vi arrivò mai. Sino al controllo di Pisa, il volo si era svolto regolarmente. Ma, in seguito al rapido peggioramento delle condizioni meteorologiche, il comandante comunicò pesanti formazioni di ghiaccio e chiese il permesso di scendere a una quota più favorevole.
 
Il «ricevuto» all’autorizzazione arrivò alle 18.48. Da quel momento, le comunicazioni si interruppero. Alle 19.14 l’operatore in servizio a Milano cercò di mettersi in contatto con l’I-Linc senza successo. L’aereo, portato fuori rotta dal maltempo e privo di efficaci radio aiuti alla navigazione, stava vivendo gli ultimi minuti della tragedia. 
 
Ora, a 60 anni di distanza da quel disastro, la vicenda rivivrà in uno dei tanti presepi che presto saranno messi in mostra negli avvolti e negli angoli più belli del paese di Ossana. L’amministrazione comunale, supportata dai tantissimi volontari, dalle associazioni, da singoli artisti, da gruppi e dagli alunni delle scuole che ogni hanno si impegnano per trasformare Ossana nel borgo dei presepi, è già al lavoro e, dopo aver dedicato una rappresentazione della nascita di Gesù alla Prima guerra mondiale - il presepe rimane posizionato negli spazi di castel San Michele -, è concentrata a ricordare una tragedia che toccò profondamente l’intera comunità. Proprio nel paese, infatti, si insediò il centro operativo dei soccorsi: a Ossana arrivarono tutte le squadre delle guide alpine, dei carabinieri, degli Alpini, e diversi volontari, che partirono alla ricerca dei superstiti e recuperare le salme, che furono ricomposte solo qualche giorno dopo nella chiesa di Ossana.
 
«Ci pareva importante far rivivere quegli attimi drammatici nell’anniversario dell’evento - commenta il sindaco Luciano Dell’Eva .- La ricostruzione sarà curata nei minimi dettagli, come già lo è stata per il presepe della Grande Guerra, e in sottofondo ci sarà anche un accompagnamento sonoro che creerà ancor più suggestione. In questo periodo siamo presi con i preparativi per migliorare ulteriormente l’organizzazione. Stiamo raccogliendo anche le adesioni di operatori, artigiani e commercianti che vogliono partecipare al mercatino».
 
Anche quest’anno, quindi, accanto agli oltre 130 presepi, costruiti con stupefacente creatività e con l’impiego di materiali inusuali e impensabili, si svilupperà un ricco mercatino di Natale, fatto di prodotti gastronomici e artigianali per rendere ancora una volta la manifestazione «Presepi e musica» un appuntamento imperdibile dell’inverno della Val di Sole.

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