Le baite abusive della Mendola bruciate ora potranno essere ricostruite in regola

Le baite di Passo Mendola incendiate dal piromane potranno essere ricostruite. Questo quanto emerso nel corso della seduta di consiglio comunale dell’altra sera, attraverso la risposta fornita a una interrogazione del gruppo di minoranza guidato da Carla Podetti, una interrogazione che poneva vari interrogativi, ed a fronte delle risposte date dal sindaco Gilberto Zani la capogruppo di minoranza si è dichiarata del tutto insoddisfatta, in quanto a suo avviso non venivano indicati chiaramente né la futura classificazione delle casette, né le eventuali nuove edificazioni a Passo Mendola. 
 
Una risposta chiara comunque è giunta da parte del tecnico Remo Zulberti, incaricato della stesura di una variante al prg, successivamente approvata (con i voti di maggioranza, i 4 consiglieri di opposizione si sono astenuti). Variante che non tratta il tema delle baite abusive di Passo Mendola; perché, ha sottolineato il tecnico, il prg in vigore dal 2014 già prevede cosa sia possibile fare, in merito. A Passo Mendola è varato da anni un piano attuativo, per la riqualificazione delle baite abusive su terreno privato: cioè di quanti, su una proprietà privata, hanno deciso negli anni ’60-’70 di erigere una bella seconda casa per trascorrervi dei periodi in estate. 
 
Molte di quelle «baracche», poi ingentilite con basi in cemento, stufe, fornelli, lavandini e mobilio, attualmente sono oggetto di riqualificazione, per dare decoro all’area, boscata, in cui sono state erette. A quanto affermato però la Provincia avrebbe indicato che anche a quei soggetti che hanno realizzato abusivamente delle baite su suolo pubblico - nella fattispecie su territorio di proprietà del comune di Cavareno - va riconosciuto il diritto di mettersi in regola, riqualificando le baracche, facendole diventare graziose casette. 
 
Non solo: le normative prevederebbero addirittura che delle baite crollate, o cancellate da eventi distruttivi, possano essere ricostruite, nei limiti di cubatura precedenti e via dicendo. Questo manda a monte il lavoro del piromane che tra l’autunno 2011 e lo scorso dicembre di quelle 25 baite fuori norma (oggetto peraltro di ricorsi a Tar, Consigli di Stato e via dicendo) ne ha incendiate una dozzina, distruggendone buona parte. Ed è su questo che l’opposizione dissente. 
 
«Riteniamo che quanto in atto sia poco condivisibile», afferma Carla Podetti a fine seduta. «Crediamo che un simile argomento, e la possibilità che quelle baite abusive possano essere ricostruite su terreno pubblico, dovesse quanto meno essere oggetto di discussione, in consiglio. Abbiamo sollevato degli interrogativi, e crediamo non ci sia stata risposta; ma quanto meno siamo venuti a conoscenza di fatti non noti, o quanto meno cui non si è voluto dare pubblicità».
 
Il tecnico Remo Zulberti, nella sua esposizione, ha voluto comunque sottolineare che «il comune vanta un diritto di superficie», e che qualsiasi intervento edilizio dovrà passare attraverso il vaglio delle strutture comunali.

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