Cles, viabilità

Ora l'affidamento dei lavori sarà più veloce

I toni non sono trionfali, ma insomma la soddisfazione c’è per una sentenza che tardava ad arrivare e che alla fine ha confermato la correttezza dell’operato della Provincia. Il pronunciamento del Consiglio di Stato ha messo la parola fine ad un contenzioso che si trascinava dal 2013, e che bloccava il cantiere della  circonvallazione Est di Cles, un’opera strategica per il transito da e per la valle di Sole, e per liberare il centro del paese dal traffico.
 
«Stavamo tutti aspettando questa sentenza che sblocca un procedimento che però è ancora lungo - commenta il sindaco Ruggero Mucchi -, ma siamo fiduciosi: la Provincia ha sempre creduto in quest’opera ed ora che ha ripreso in mano la regia saprà trovare una sintesi con le ditte che vogliono lavorare. Siamo contenti, l’assessorato ci ha sempre tenuto al corrente e noi siamo a disposizione. Di sicuro questo è un primo passo per ripartire». 
 
Oltre a veder confermata la regolarità dell’operato della Pubblica amministrazione, l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Mauro Gilmozzi considera positivo anche il fatto che «si riconosca che la procedura si conclude come se la gara fosse andata deserta». 
 
«Questo ci permette di attivare delle procedure speciali, sulle quali stiamo facendo delle verifiche - aggiunge l’assessore -. L’opera va fatta e quindi bisogna andare avanti: gli approfondimenti in corso ci diranno qual è la strada giusta da intraprendere per poter agire il più presto possibile mettendoci anche al sicuro rispetto alla procedura da seguire». Si tratterebbe, insomma, di trovare una soluzione per poter assegnare i lavori in maniera più veloce, coinvolgendo anche le imprese rimaste escluse.
 
«Le cordate così come prefigurate all’inizio non sono neanche più proponibili, alcune ditte non navigavano in buone acque - considera il sindaco Mucchi -, è chiaro che bisognerà mettere in atto strategie diverse. C’è anche da capire come e dove smaltire i diversi metri cubi di terra che dovranno essere scavati, e questo ci riguarda perché dovranno essere smaltiti sul territorio. E quindi dobbiamo ipotizzare alcuni scenari». 
 
Nel frattempo l’amministrazione comunale non se ne sta a guardare. Oltre a risolvere il nodo della viabilità da e per la valle di Sole, l’opera che toglie il traffico dal sagrato della chiesa, in centro al paese, è un grosso vantaggio per la vivibilità di Cles. «Una vivibilità tutta scoprire - aggiunge il sindaco -, stiamo già lavorando da qualche mese ad uno scenario post variante Est con un masterplan: arriveremo in autunno con le prime deduzioni e a lavori avviati con le idee chiare». 
 
Lavori non da poco: l’opera è già finanziata dalla Provincia per una cifra che si avvicina ai 60 milioni di euro. Si tratta di realizzare infatti quasi tre chilometri di nuova carreggiata, in buona parte in galleria artificiale - e quindi con scavi, muri di contenimento e ripristino dei frutteti - partendo dalla zona sud di via Trento per scorrere ad est della statale 43, bypassando Maiano e portando a Dres, dove con un viadotto di 150 metri che s’immette in un’altra galleria si collegherà poi alla statale esistente. Nel conto è compresa anche la realizzazione di tutti gli svincoli. Le previsioni erano di poter concludere in mille giorni. 
 
«Su quest’opera non abbiamo dubbi», ripete l’assessore Gilmozzi. E anche il sindaco Mucchi dice: «Abbiamo fiducia, l’assessore e il presidente ci sono vicini». I tempi, dunque, dovrebbero essere più che maturi per far partire il cantiere di quest’opera la cui attesa si può far risalire agli anni ’60, quando si ipotizzava una «superstrada della valle di Non» che sarebbe salita dalla Rocchetta a Taio, «balzo» a Portolo e Nanno, e su verso la val di Sole...

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