Val di Tovel, telefoni muti I ghiri rosicchiano i cavi

di Andrea Bergamo

La «perla» delle Dolomiti di Brenta è isolata. Stavolta non c’entrano i crolli dalle pareti di roccia che costeggiano l’accesso al lago di Tovel, ma i selvatici che abitano i sentieri che circondano lo splendido specchio d’acqua. Sarebbe infatti da imputare all’azione di un ghiro, l’interruzione della linea telefonica ormai da alcuni giorni che sta facendo impazzire gli albergatori della zona.
 
Una situazione che rende peraltro meno sicura la frequentazione della valle, che prende il nome dell’ex lago rosso. Qui infatti i cellulari (inclusi quelli di ultima generazione) non possono collegarsi alla rete mobile a causa dell’assenza di un ripetitore, e in caso di emergenza è necessario percorrere qualche chilometro per raggiungere il primo telefono disponibile. E pensare che proprio negli scorsi giorni gli amministratori del Comune di Ville d’Anaunia hanno effettuato un sopralluogo sul posto assieme ai vigili del fuoco volontari e alla forestale, per individuare una soluzione che agevoli l’intervento dei soccorsi in caso di emergenza...
 
«Ma cosa ce ne facciamo di una piazzola dell’elisoccorso, se in caso di pericolo non riusciamo nemmeno a metterci in contatto con l’esterno?» è l’interrogativo che pone Alessandra Springhetti, l’albergatrice che nel luglio 2013 ha aperto assieme alla famiglia lo Chalet Tovel, una struttura all’avanguardia dotata di ogni comfort (con tanto di sauna finlandese) che dista appena un centinaio di metri dal lago. Per questo, nelle scorse ore Springhetti ha scritto al presidente della Provincia Ugo Rossi, oltre che alla centrale del 118 e ai responsabili della Protezione civile trentina, per chiedere il loro intervento affinché la situazione possa sbloccarsi.
 
«Ormai non contiamo nemmeno più le volte in cui la linea telefonica si interrompe nel corso dell’anno» riferisce l’albergatrice, che apre peraltro le porte del suo bar-ristorante - guidato dallo chef Alberto Chini - anche ai visitatori che non soggiornano nella struttura. «Per pranzare o cenare da noi è però necessario prenotare, ma se i telefoni non funzionano, come fanno i clienti a mettersi in contatto con noi? Ho segnalato la situazione alla Telecom, che mi ha fornito solo delle rassicurazioni di circostanza. E’ necessario che i tecnici intervengano tempestivamente e che la situazione venga risolta in modo definitivo».
 
Da pochi anni la linea elettrica è stata portata in val di Tovel con un importante e atteso intervento, mentre le comunicazioni telefoniche continuano ad affidarsi a cavi «volanti», che nel corso del tempo si sono strappati più volte a causa dei crolli di piante. Stavolta, i cavi che passano raso terra sarebbero stati «rosicchiati» dai ghiri, lungo il sentiero roccioso delle «Glare».
 
«È un disastro. Possiamo contare solo su una parabola satellitare per usare WhatsApp, ma non è sufficiente. Anche le radio dei ragazzi che gestiscono il servizio parcheggio sembrano non funzionare in questi giorni» è il racconto della donna. «Settimanalmente registriamo qualche guasto – riferisce Springhetti -. Quando piove, ad esempio, l’umidità sulle giunture dei cavi provoca il funzionamento a singhiozzo della linea. Ora siamo alle prese con un’interruzione del servizio che dura da alcuni giorni e i tecnici della Telecom non si fanno vedere. Se paghiamo un servizio, chiediamo che questo ci venga garantito dall’azienda, anche se in questa zona non sono presenti molte utenze». E il danno economico per la struttura ricettiva è evidente.

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