La natura porta turisti e denaro

di Lorena Stablum

Turismo sostenibile, valorizzazione dei beni ambientali e del patrimonio paesaggistico, sviluppo di azioni di coordinamento e di promozione delle aree protette e delle risorse naturali.
Di questo si è parlato durante la conferenza che si è tenuta alcuni giorni fa nella sala del consiglio comunale di Dimaro Folgarida.

Una tavola rotonda alla quale sono intervenuti gli attori principali, interessati a vario titolo dal tema: dalla Provincia, ai Parchi fino alle strutture di promozione turistica.
Con il 30% del territorio tutelato, 3 parchi, 9 reti di riserve, una riserva della biosfera, un sito patrimonio dell’Unesco e 148 zone Natura2000, il Trentino ha nella natura e nella sua fruizione uno degli asset più importanti legati all’offerta turistica.

Secondo l’Osservatorio del turismo, nel 2012 infatti sono stati oltre 100 mila i turisti richiamati sulle nostre montagne dalla presenza di un’area protetta, per un ammontare complessivo di poco inferiore ai 900 mila pernottamenti e con una ricaduta della spesa diretta quantificabile in 70 milioni di euro.
Cifre che raggiungono i 300 milioni di euro di ricadute nette se si contano anche le circa 320 mila persone (pari a 2,8 milioni di pernottamenti) che dichiarano come l’esistenza di un Parco naturale abbia pesato in parte sulla scelta della destinazione turistica.

Da qui la necessità, come è stato illustrato nell’incontro, di mettere in atto azioni concrete capaci di sviluppare forme di turismo sostenibile che abbiano al centro le aree protette come laboratori partecipati di innovazione. Tra le strategie e i progetti già adottati sono stati ricordati TurNat (Turismo e Natura), la Carta Europea del turismo sostenibile (Cets) e un esempio di marchio di qualità ambientale per gli albergatori, come il «Qualità parco» nato in seno al Parco naturale Adamello Brenta.
Partito nel 2013 per integrare tutela della biodiversità, turismo e agricoltura, TurNat è stato illustrato da Alessandro Bazzanella, che ha evidenziato come l’obiettivo della strategia sia quello di soddisfare le esigenze di quei flussi turistici con forte sensibilità ambientale e interessati a scoprire la biodiversità. Il presidente del Parco Adamello Brenta Joseph Masé, quindi, è intervenuto in merito alla Cets, che è stata rilasciata all’ente che presiede già nel 2006 e rinvalidata nel 2012.

In particolare, nella Cets si inseriscono progetti volti a promuovere la diffusione di modelli di gestione ambientale delle strutture ricettive inserite nel Parco, come il marchio «Qualità parco», che è stato illustrato dal presidente Marco Katzenberger, azioni per una mobilità sostenibile e proposte di educazione ambientale.
A Maurizio Rossini (Trentino Marketing spa) è toccato quindi spiegare le strategie di marketing e promozione intraprese sia a livello nazionale che internazionale. Il manager si è soffermato soprattutto sul nuovo portale web che dedica un’ampia sezione alle eccellenze naturali trentine.
Gli assessori provinciali Michele Dallapiccola, Mauro Gilmozzi e Carlo Daldoss, per la parte di loro competenza, hanno infine voluto sottolineare l’importanza dello sviluppo del territorio in chiave di valorizzazione paesaggistica, evidenziando come la Provincia stia mettendo in campo numerose azioni di coordinamento in questo settore, dallo sviluppo delle sinergie tra agricoltura e turismo all’incentivazione delle forme di mobilità sostenibile.

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