Una cassa rurale unica in val di Sole dal 2017

di Lorena Stablum


Dal primo gennaio 2017, in Val di Sole nascerà un’unica Cassa rurale. L’annuncio è stato fatto dal presidente della Cassa rurale Alta ValdiSole e Pejo Maurizio Albasini durante l’assemblea dei soci di sabato pomeriggio, in contemporanea con l'annuncio ai soci della Cassa rurale di Rabbi e Caldes.

Lo scorso marzo, i consigli di amministrazione delle due realtà del credito cooperativo solandro hanno adottato il protocollo d’intesa relativo alla fusione che avrà decorrenza a partire dall’anno prossimo. Per ora, si è trattato solo di una comunicazione. Ma per l’estate, come ha illustrato il presidente, sarà pronto il piano industriale e si partirà con gli incontri informativi di preparazione all’assemblea che deciderà la fusione.

La nuova banca si chiamerà Cassa rurale Val di Sole, avrà sede a Malé ed entrerà in funzione il 1° gennaio 2017. Il consiglio inizialmente sarà composto da 10 consiglieri, oltre al presidente, così ripartiti: 6 dall’ambito della cassa Rurale Alta val di Sole e 4 dalla Rabbi e Caldes. Il vice presidente sarà eletto dal consiglio e dovrà rappresentare l’ambito diverso da quello di provenienza del presidente.

«Da un anno a questa parte è cambiato il mondo bancario - ha evidenziato Albasini - e chi si ferma è perduto. Per questo già da tempo, in modo autonomo, abbiamo iniziato a ragionare con la cassa rurale della bassa valle per avviare un percorso di condivisione. La fusione rappresenta un’importante opportunità per il rafforzamento del nostro istituto di credito dal punto di vista sia del patrimonio che del contenimento dei costi e dell’efficienza dei servizi. La nuova banca potrà contare su un patrimonio di oltre 70 milioni di euro che permetterà di avere una banca solida, patrimonializzata e capace di concedere credito in maniera più tranquilla».

Se un socio ha contestato il fatto che le fusioni comportino solo dei vantaggi, un altro socio, il presidente della Provincia Ugo Rossi (presente come socio), invece, ha accolto positivamente la notizia: «La fusione non è la soluzione di tutti i mali rispetto al taglio dei costi - ha commentato il governatore -. È però l’occasione per mettere insieme le intelligenze migliori e per allargare i nostri orizzonti. Mi auguro che l’avvio di questo processo possa essere da supporto alla Val di Sole che deve imparare a fare sistema».

Per quanto riguarda i numeri, il bilancio 2015 chiude con un utile di esercizio in calo del 74,94% rispetto al 2014 fermandosi a 107.222 euro. Cresce del 2,63%, invece, la raccolta complessiva (364.776.420 euro) così come la raccolta diretta, che con un + 0,47% ammonta a 275.433.295 euro. La raccolta indiretta, quindi, segna un +9,92% con 89.343.125 euro. Al 31 dicembre 2015, gli impieghi verso la clientela attestano un -4,63% (242.910.630 euro).

«La crisi ha lasciato il segno anche in Val di Sole - ha quindi aggiunto il direttore generale Marco Costanzi -. Sebbene i crediti deteriorati si siano stabilizzati dal momento che non mostrano grandi variazioni di importo, questa partita ci impegnerà anche per il 2016 e il 2017». Un plauso sugli indicatori di bilancio è giunto, infine, dal presidente di Cassa centrale banca Giorgio Fracalossi.

La Cassa Rurale di Rabbi e Caldes, presieduta da Claudio Valorz, invece, ha chiuso l’esercizio con un utile di 580.998 euro, in contrazione rispetto agli 834.032 euro del 2014. Il presidente ha evidenziato come la crescita della raccolta diretta pari a 174 milioni (+2,45%) e della raccolta totale. che ha raggiunto la cifra di 212 milioni (+ 2,61%), testimoniano il mantenimento della propensione al risparmio e della fiducia da parte della clientela, ma al tempo stesso il perdurare del clima di incertezza. Sul versante degli impieghi, pari a 132 milioni, si è registrato un leggero (+ 0,53%) ma significativo aumento rispetto al 2014, fattore che inverte la costante diminuzione nei prestiti alla clientela che si registrava dal 2010. 

 

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