Allevatore multato dai forestali Panizza si lamenta a Roma

Il senatore trentino Franco Panizza presenta un'interrogazione sulla multa ricevuta da un allevatore.

di Luigi Longhi

Per l'esattezza si tratta di 58.980 euro che l'allevatore deve versare come doppia ammenda dopo il controllo della scorsa estate del corpo forestale in una piccola stalla dell'Alta val di Non. La forestale constatò la perdita di percolato da una concimaia che, a causa delle piogge, era andato a riversarsi in un piccolo corso d'acqua lì vicino e trovò un accumulo di rifiuti ferrosi e di confezioni vuote di medicinali veterinari che, disse l'allevatore, non era altro che un po' di disordine sul retro della stalla, piuttosto che «la non corretta gestione del deposito temporaneo di rifiuti».

Da qui la contestazione dei reati di smaltimento illecito di rifiuti in acque superficiali ed il deposito incontrollato di rifiuti non pericolosi e pericolosi.

Risultato: oblazione amministrativa mediante il pagamento della somma di 13.000 euro, da versare entro 30 giorni. L'allevatore non ha pagato entro questo termine e dunque l'autorità giudiziaria ha emesso un decreto penale che lo condannava a 58.980 euro di ammenda.

 Il fatto non poteva passare sotto silenzio, soprattutto in una valle che può avere un senatore a Roma e quindi Franco Panizza (Patt) ha preso carta e penna presentando una interrogazione al ministro dell'Agricoltura.

Dopo alcune annotazioni di carattere generale, il senatore chiede al governo «se non ritenga obiettivamente esagerata ed iniqua la condanna al pagamento di una così elevata somma di denaro inflitta al piccolo allevatore, considerato non solo inesistente il danno ambientale, ma anche le sue modestissime condizioni economiche».

Secondo Panizza, l'ammenda è in contrasto che con l'articolo 3 della Costituzione che sancisce il principio di uguaglianza e che nel caso di specie non è stato minimamente considerato e «di doversi adoperare, per quanto di competenza, perché le somme previste in virtù dell'oblazione speciale siano suscettibili di essere parametrate all'effettiva capacità patrimoniale del trasgressore, per non dar luogo ad evidenti, inammissibili disparità di trattamento con riferimento alla effettiva afflittività della sanzione, nella loro entità, oltre ad ammettere le medesime a forme di rateazione in casi di comprovata difficoltà economica del trasgressore».

Panizza infine chiede quali urgenti iniziative, «intenda assumere il Governo per tutelare le piccole aziende agricole di un'area geografica, quale quella montana, già fortemente penalizzata».

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