Tassullo spa, tre anni senza pagare i canoni

di Katia Rizzardi

Il Comune di Predaia ha diffidato la Tassullo Materiali Spa. L’amministrazione guidata da Paolo Forno intende riscuotere i canoni arretrati riguardanti la coltivazione della cava di Pozzelonghe, a valle dell’abitato di Coredo.
Rispondendo ad un’interrogazione presentata dalle minoranze, il sindaco ha confermato che nell’ultimo triennio la società produttrice di materiali per l’edilizia non ha versato quanto dovuto. Nelle casse comunali, infatti, mancano all’appello il saldo dell’anno 2011 e gli importi relativi al 2012 e 2013, per un totale di 74.900 euro. A garanzia dell’accordo stipulato nel 2007 tra l’allora Comune di Coredo e la Tassullo, c’è una polizza fideiussoria, il cui valore attuale è pari a 537mila euro.

A inizio agosto, dunque, la Tassullo è stata diffidata a pagare i canoni arretrati, «pena l’incameramento parziale della somma posta a garanzia». A metà agosto, trascorso il termine di sette giorni e non avendo ricevuto risposta alcuna, l’amministrazione di Predaia ha richiesto all’assicurazione di liquidare l’importo in questione.
«La situazione è costantemente sotto esame - ha dichiarato Forno -. Nel rispetto del disagio vissuto dai dipendenti della Tassullo, prima di procedere alla diffida abbiamo inviato lettere raccomandate e sollecitato colloqui. Ora chiederemo all’impresa di rimettere i 74.900 euro sul conto fideiussorio: quel denaro servirà per il ripristino ambientale della cava». I firmatari dell’interrogazione (Lorenza Mattedi, Lara Sicher, Michele Pinter, Angelo Potì, Sergio Frasnelli e Stefano Cova) si sono dichiarati soddisfatti.

Gli stessi consiglieri di minoranza hanno sottoscritto un’altra interrogazione, per avere informazioni sul contenzioso in atto tra la Inco Srl di Pergine Valsugana e l’ex Comune di Coredo. Com’è noto, l’impresa di costruzioni ha realizzato il nuovo polo scolastico di Coredo, ultimato nel 2011. Alla Inco Srl è stato liquidato un importo complessivo di 4 milioni e 480mila euro, mentre è oggetto di ricorso un’ulteriore somma pari a 167mila euro.
A tanto ammontano, infatti, le riserve dell’impresa in merito agli oneri di sicurezza: in particolare, l’amministrazione comunale e l’impresa costruttrice non concordano sulla modalità di contabilizzazione dei ponteggi. La Inco Srl ha dunque proposto ricorso al Tribunale di Trento, che ha fissato un’udienza per il 7 ottobre prossimo. L’ex Comune di Coredo, ora Comune di Predaia, è difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato di Trento e ha nominato come proprio consulente tecnico di parte l’ingegner Piero Mattioli di Predazzo.

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