Finto carabiniere rifilava «pacchi» ai sindaci

Ha raggirato sindaci con il pretesto di un’iniziativa editoriale legata al bicentenario della fondazione dell’Arma ma i carabinieri di Cles hanno smascherato il finto maresciallo che cercava di vendere ai sindaci un volume racchiudente i duecento anni di storia a prezzi che variavano dai cento ai 140 euro.

 

Ecco come ricostruisce l'accaduto il capitano Nunzio Stanco, in un comunicato stampa diffuso poco fa.

«Usare il buon nome dell’Arma dei carabinieri nell’anno in cui il Corpo commemora il bicentenario della sua fondazione per sfilare qualche migliaio di euro! Questo è ciò che uno scaltro pugliese ha fatto almeno fino a qualche settimana fa, vale a dire prima che i militari della compagnia di Cles mettessero le mani sui pacchi (si, proprio di “pacchi” si trattava) che aveva preso a spedire a numerosi sindaci del Trentino, non soltanto a quelli che  avevano evidentemente abboccato alla sua esca.


L’uomo, va detto, l’aveva pensata proprio bene: spacciandosi per l’immaginario mar. Sfregola ed annunciandosi rappresentante del Sindacato nazionale autonomo dell’Arma dei carabinieri presso il Comando generale, cercava ogni volta, passando per il centralino del Comune, di parlare con il primo cittadino (guai a passargli il vicesindaco o l’assessore tal dei tali, lui avrebbe conferito soltanto con il sindaco!), in certe circostanze arrivando finanche ad ottenere il numero del cellulare di questi.


L’acuto “maresciallo”, sostenuto da un buon eloquio, proponeva quindi al sindaco l’acquisto – ad un prezzo “modesto”, che faceva variare dai 100 ai 140 euro – di un volume racchiudente i duecento anni di storia dell’Arma dei carabinieri e di un calendario storico della Benemerita con cordoncino in oro, edizioni speciali e limitate che diceva fossero pubblicate dal Comando Generale proprio in occasione del particolare anniversario.


Se chiamato a fornire un recapito telefonico, un indirizzo e-mail o un altro recapito, tagliava però corto ovvero interrompeva con una scusa la conversazione riservandosi di farsi vivo più avanti, cosa che, naturalmente, non accadeva.
Qualche sindaco, forse non volendo far torto alla Benemerita, ha accettato l’offerta e si è visto recapitare, tramite corriere, un pacco contenente un calendario dell’Arma (naturalmente senza cordoncino in oro) e una rivista che nulla aveva a che fare con i duecento anni di storia del Corpo, oggetti che messi insieme non raggiungevano un valore commerciale superiore ai 10 euro.
I militari del nucleo operativo di Cles, raccolta la confidenza di un sindaco della Val di Sole che si era inizialmente rivolto al comandante della stazione del Paese, nel giro di pochi giorni hanno verificato che in realtà egli era solo uno dei tanti avvicinati dal truffatore (non esiste alcun Sindacato dell’Arma, l’istituzione non ha realizzato calendari speciali per il bicentenario, né esegue vendite telefoniche). Molti, infatti, avevano pensato ad una sorta di scherzo e avevano lasciato cader così la cosa. Altri, però, come detto, avevano accettato l’offerta.


Informata, la Procura della Repubblica di Trento, ha disposto il sequestro dei plichi indirizzati ai sindaci caduti vittima dell’inganno. Gli uomini dell’Arma ne hanno intercettati sette (in alcuni sono state trovate anonime riviste di approfondimento di manifestazioni delinquenziali come anche calendari di altre forze di polizia), tutti spediti da L. N., un trentenne residente in provincia di Bari, che si è scoperto essere stato già recentemente denunciato per analoghe condotte.


All’identificazione del reo, che sarà chiamato a  rispondere dei delitti di sostituzione di persona e truffa continuata, si è pervenuto effettuando verifiche – in collaborazione con i colleghi pugliesi, i quali hanno condotto una serie di accertamenti presso la residenza dell’uomo – sul conto corrente nel quale venivano fatti confluire i soldi ritirati dal corriere all’atto della consegna della merce.
L’inchiesta non è comunque definitivamente conclusa: sembra infatti che il predetto spedisse circa una trentina di pacchi a settimana, non soltanto quindi verso il Trentino. Le condotte ingannevoli potrebbero essere state molte più di quelle accertate sinora, creando quindi un considerevole volume d’affari».

 

Calendario e libri farlocchi venduti ai sindaci dal falso carabiniere

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