Il capriolo «nano» salva il cacciatore

Il capriolo «nano» salva la doppietta. È successo in val di Sole, dove un cacciatore ha abbattuto un maschio adulto (specie che in quel momento non poteva essere cacciata), scambiandolo per un cucciolo. Diciamo subito che questa non è la storia strappalacrime di un'amicizia fra un bambi e un cacciatore. Il protagonista, però, si è dimostrato un uomo onesto. A denunciare il «misfatto», infatti, è stato proprio lui: il cacciatore ha allertato rettore della riserva e anche la stazione forestale spiegando quello che era successo

di Flavia Pedrini

Il capriolo «nano» salva la doppietta. È successo in val di Sole, dove un cacciatore ha abbattuto un maschio adulto (specie che in quel momento non poteva essere cacciata), scambiandolo per un cucciolo.
Diciamo subito che questa non è la storia strappalacrime di un'amicizia fra un bambi e un cacciatore. Il protagonista, però, si è dimostrato un uomo onesto. A denunciare il «misfatto», infatti, è stato proprio lui: il cacciatore ha allertato rettore della riserva e anche la stazione forestale spiegando quello che era successo. E di fronte alla violazione commessa l'uomo si è ritrovato indagato. Ma l'esame dell'animale compiuto dal veterinario ha confermato la buona fede dell'uomo: il capriolo - di piccola taglia e privo di corna - era affetto da nanismo e, dunque, era stato confuso con un cucciolo. La procura di Trento ha così chiesto l'archiviazione del fascicolo e disposto la restituzione del capo abbattuto.
Teatro della vicenda, come detto, la val di Sole. Il fatto è successo il 29 dicembre scorso. La doppietta, che aveva un permesso nominativo per abbattere un piccolo, è uscita per una battuta di caccia. Quando l'esemplare si è presentato nella traiettoria di tiro l'uomo ha preso la mira, premuto il grilletto e sparato. Il capriolo aveva le caratteristiche di un cucciolo (per dimensioni e assenza di corna). Ma quando il cacciatore si è avvicinato all'animale ha capito che non era un cucciolo di capriolo bensì un adulto. Dunque un esemplare che non avrebbe potuto essere abbattuto. «Ho fatto un errore», ha ammesso l'uomo. A quel punto la doppietta ha subito avvisato il rettore della riserva di caccia di Croviana ed anche la stazione forestale di Malé, che - di fronte alla violazione - ha proceduto con il verbale di identificazione, il sequestro dell'animale abbattuto e la segnalazione in procura. La violazione, in questo caso, è infatti penale, ovvero l'esercizio della caccia di specie non consentita, previsto dall'articolo 30, lettera h, della legge n° 157 dell'11 febbraio 1992 (Norme per la protezione della fauna selvatica). Il cacciatore si è così ritrovato indagato.
Nel frattempo i forestali, con l'ausilio di un veterinario, hanno proceduto all'esame dell'esemplare. E qui ecco la sorpresa: il capriolo abbattuto era affetto da nanismo e, per questo motivo, presentava dunque le caratteristiche tipiche di un cucciolo, pure essendo un maschio adulto. Una condizione, dunque, che avrebbe tratto in inganno il cacciatore. A quel punto la procura, informata della novità, ha deciso di chiedere l'archiviazione del procedimento a carico dell'uomo, ritenendo che avesse agito in buona fede, convinto di avere abbattutto un esemplare consentito. La parola definitiva spetterà al gip, che dovrà decidere se accogliere o meno questa richiesta ma, salvo sorprese, la vicenda dovrebbe essere chiusa. Grazie al capriolo affetto da nanismo, dunque, la doppietta è stata «graziata».
Alla luce di quanto emerso dagli accertamenti la procura ha inoltre disposto il dissequestro dell'ungulato e la sua restituzione al cacciatore.

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