«Valsugana e val di Non  c'è pericolo per la salute»

In Trentino i livelli di diossina all'interno del latte materno sono tra i più alti d'Italia, mentre la diffusione delle patologie allergiche è direttamente ascrivibile alla vaporizzazione dei pesticidi utilizzati per la coltivazione nei pressi dei centri abitati. Ancora, l'inquinamento del terreno, delle acque e dell'aria, causati da emissioni incontrollate e da depositi abusivi di materiali tossici, provocheranno un forte aumento dell'incidenza dei tumori nelle generazioni future. A dirlo, è il presidente dell'associazione «Medici per l'ambiente del Trentino» (Isde) Roberto Cappelletti

VALLE_DI_NON_1.jpgIn Trentino i livelli di diossina all'interno del latte materno sono tra i più alti d'Italia, mentre la diffusione delle patologie allergiche è direttamente ascrivibile alla vaporizzazione dei pesticidi utilizzati per la coltivazione nei pressi dei centri abitati. Ancora, l'inquinamento del terreno, delle acque e dell'aria, causati da emissioni incontrollate e da depositi abusivi di materiali tossici, provocheranno un forte aumento dell'incidenza dei tumori nelle generazioni future. A dirlo, è il presidente dell'associazione «Medici per l'ambiente del Trentino» (Isde) Roberto Cappelletti che, in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo ente, ha parlato di una «realtà preoccupante» e di una «comunicazione di tipo sovietico sull'effettivo stato di salute pubblica» da parte dell'amministrazione provinciale.
«Si continua a ripetere che tutto va bene - ha specificato Cappelletti - ma non è così: in Valsugana le emissioni diffuse di polvere contenente diossina sono dieci volte superiori rispetto a quelle canalizzate (e rilevate), mentre gli studi epidemiologici presentati dall'Azienda sanitaria provinciale, basati sui comprensori, non sono affidabili. Non è nostra intenzione metterci in contrasto con l'amministrazione, ma crediamo che un confronto su questi temi sia imprescindibile, sopratutto perché vi sono miliardi per un nuovo museo e mancano le risorse per nuovi studi scientifici».
Nata da un percorso avviato da un confronto tra alcuni specialisti di settore nel 2009, all'indomani delle prime rilevazioni sulle emissioni di agenti inquinanti dell'acciaieria di Borgo Valsugana, l'associazione Isde si propone di promuovere l'impegno dei medici locali per la tutela della salute pubblica attraverso la salvaguardia dell'ambiente.
Al momento l'ente, che si compone di una ventina di medici, ha concentrato la propria attenzione su alcuni temi, quali l'inquinamento prodotto dall'acciaieria di Borgo, la vaporizzazione dei pesticidi in prossimità dei centri abitati in Val di Non ed il deposito abusivo di rifiuti tossici in alcune discariche provinciali destinate agli inerti.
«Non possiamo - ha aggiunto Cappelletti - non dirci critici sulle scelte dell'assessorato provinciale alla salute, in particolare a proposito delle emissioni di fumi inquinanti diffuse in Valsugana e sui pesticidi in Val di Non. Siamo seriamente preoccupati perché abbiamo già riscontrato particelle cancerogene nei linfonodi di alcuni malati di cancro in tutto simili a quelle reperite nelle piante in prossimità dell'acciaieria, mentre sono in continuo aumento le patologie allergiche, quelle cardiovascolari e il diabete. Se non interveniamo subito per arginare il problema, i costi futuri potrebbero essere altissimi».

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