Rotaliana / Il caso

Fc Adige, addio alla prima squadra: dopo 46 anni Nave San Rocco assente da ogni campionato

Il sodalizio azulgrana nato dalla fusione fra Vigor e Zambana nel 1996, proseguirà la sua attività solo con le categorie giovanili. Il presidente Gerardo Vulcan: «Ora ci concentreremo sui lavori agli spogliatoi risalenti al 1978. Serve mezzo milione»

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di Angelo Zambotti

TERRE D'ADIGE. Domenica ha preso il via ufficialmente la stagione calcistica, e per la prima volta da 46 anni a questa parte ai nastri di partenza non si è presentata alcuna squadra a rappresentare Nave San Rocco, ora parte del comune di Terre d'Adige. L'attuale territorio comunale, tra l'altro, per una dozzina d'anni ha avuto addirittura due formazioni, la Vigor di Nave San Rocco e il Calcio Zambana, compagini che - dopo un periodo di derby accesi e un triennio di collaborazione giovanile - nel 1996 si unirono nel Football Club Adige, precedendo di oltre due decenni la fusione dei municipi.

Ebbene, il sodalizio azulgrana nelle scorse settimane ha deciso di non iscrivere la squadra ai campionati dilettantistici, nello specifico la Seconda Categoria. La società presieduta da Gerardo Vulcan prosegue però la propria attività giovanile, con circa 60 iscritti tra piccoli amici, primi calci, pulcini ed esordienti, categorie che accompagnano gli appassionati di pallone dai 5 ai 13 anni.

Ecco quindi che nel pomeriggio di domenica scorsa, e così sarà sino a maggio, gli appassionati locali hanno dovuto cercare qualche altra partita nelle vicinanze per soddisfare la propria voglia di vivere il pallone "dal vivo" e non dal divano. Vista la presenza di tante realtà tra Piana Rotaliana e città, gli affezionati del calcio dilettantistico non ci hanno messo poi molto a trovare un altro match da seguire, e proprio qui sta uno dei motivi per cui l'Fc Adige ha dovuto prendersi un anno sabbatico.

«Siamo in un territorio centrale - racconta Vulcan - con tutti i pro e in questo caso i contro di avere tanta concorrenza di altre realtà. Dopo qualche anno difficile, abbiamo quindi preso questa dolorosa decisione: negli ultimi cinque anni abbiamo portato avanti un progetto di crescita con i nostri giovani uniti a qualche "senatore", poi tra pandemia e altri avvenimenti, compresi alcuni errori societari, il gruppo è andato disgregandosi. Ci siamo quindi confrontati in direttivo e abbiamo valutato che avrebbe avuto poco senso affrontare investimenti economici oltre che umani per un campionato che difficilmente ci avrebbe dato delle soddisfazioni».

Prosegue quindi l'attività di base, con l'avviamento al calcio dei più piccoli. Nei giorni scorsi i piccoli calciatori sono scesi in campo a Nave San Rocco carichi di entusiasmo per i primi allenamenti. Per i più grandi, l'appuntamento è rimandato quantomeno alla prossima stagione sportiva, anche se il sintetico in riva al Noce è comunque frequentato da compagini come Garibaldina e Mezzocorona che abbisognano di spazi per i propri allenamenti.

«In questo periodo ci concentreremo sui lavori agli spogliatoi - conclude il presidente Vulcan - perché quelli attuali risalgono al 1978. Servirà costruire una struttura ex novo e ci vorranno almeno 500mila euro. Contiamo di accedere ai contributi provinciali, ma un quarto della spesa dovrà essere sostenuta dal comune di Terre d'Adige: l'amministrazione finora ci ha garantito l'appoggio, tra poco passeremo alle questioni formali».

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