Economia / La trattativa

Porfido, l’assessore Spinelli riceve i rappresentanti dei lavoratori che chiedono un aumento di 200 euro

I sindacalisti hanno precisato le ragioni della protesta. È stato sottolineato come dalla richiesta di rinnovare il contratto nel 2021 non si sia raggiunto un accordo, nonostante i diversi incontri. Hanno quindi illustrato la decisione di puntare sulla parte fissa della contrattazione sul quale non è finora stata raggiunta un’intesa

TRENTO. “La Provincia autonoma di Trento è impegnata a favore del rilancio della pietra trentina, che necessita di consolidare una svolta verso un futuro all’insegna della valorizzazione della filiera e del Marchio di settore. Certamente, il tema degli investimenti è centrale in un ambito sicuramente complesso, che si deve confrontare con le nuove regole dopo il superamento degli affidamenti diretti. Occorre però che in questo rilancio vi sia un’attenzione alle risorse umane, che va da un reddito adeguato alla sicurezza”.

Lo ha detto l’assessore l’assessore provinciale allo Sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli che questa mattina, mercoledì 5 luglio, ha incontrato, assieme alla dirigente generale del Dipartimento economia, Laura Pedron, la delegazione dei rappresentanti dei lavoratori del settore porfido, riuniti in piazza Dante nel corso dell’agitazione promossa per chiedere il rinnovo del contratto di settore.
 

“Penso – ha aggiunto Spinelli – che gli imprenditori debbano garantire questo approccio, rivolto ai propri operatori che svolgono mansioni complesse, in ambienti delicati e costituiscono un fattore produttivo alla pari della tecnologia. Ecco perché in questo confronto sul rinnovo del contratto ci facciamo parte attiva, per fare in modo che si trovi un punto di convergenza, anche dal punto di vista economico. In generale, pensiamo che il settore debba crescere verso un assetto più solido e strutturato e per questo siamo disponibili anche a ragionare su incentivi che possano premiare le azioni dedicate a sicurezza e produttività. L’obiettivo è rafforzare un modello positivo, perché l’Autonomia è questo”. 

I rappresentanti sindacali - Giampaolo Mastrogiuseppe, Manuel Ferrari, Mauro Crestani per Fillea Cgil e Fabrizio Bignotti, Stefano Zancanella, Abdelali Et Tahiri per Filca Cisl - hanno precisato le ragioni della protesta. È stato sottolineato come dalla richiesta di rinnovare il contratto nel 2021 non si sia raggiunto un accordo, nonostante i diversi incontri. I sindacati hanno quindi illustrato la decisione di puntare sulla parte fissa della contrattazione, chiedendo un aumento in busta paga di 200 euro, sul quale non è finora stata raggiunta un’intesa.

Le maestranze, hanno ricordato i sindacati, sono impegnate nello sciopero che dura da diversi giorni non sono disposte a fare marcia indietro, per ottenere le garanzie che ritengono adeguate. In un comparto che, sempre secondo le organizzazioni dei lavoratori, ha la possibilità economica di riconoscere quanto dovuto nelle retribuzioni.

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