Lavis, consiglio comunale incandescente sulla questione dei plateatici

Plateatici all’esterno di pubblici esercizi o negozi e parcheggi spesso sono fra loro incompatibili, nel senso che dove si autorizzano i primi spariscono i secondi e viceversa. Questo è tanto più vero nel centro storico di Lavis, dove i tre plateatici più ampi (Bottega del Dersut, bar Corona e Pizzagranda) insistono proprio su aree fino a pochi anni fa destinate a parcheggio. Il tema è delicato, perché attiene al difficile equilibrio  fra volontà di tener vivo il centro storico, richieste «espansive» dei commercianti e necessità di garantire comunque - almeno finché il centro storico rimarrà aperto al traffico veicolare - un certo numero di parcheggi. 
 
A prendere in mano la patata bollente è stato l’assessore a viabilità e commercio Andrea Fabbro, proponendo all’esame del consiglio comunale una serie di modifiche al  regolamento per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche
La leva utilizzata per cercare di garantire una soluzione di equilibrio fra le tre istanze riassunte sopra, è stata quella del canone. «In buona sostanza - ha spiegato l’assessore Fabbro - si è cercato di favorire le occupazioni temporanee rispetto a quelle permanenti. Una scelta fatta alla luce della semplice constatazione del pressoché nullo utilizzo dei plateatici nella stagione invernale. Stagione nella quale lo spazio in questione potrebbe tornare a disposizione di tutti i cittadini in forma di parcheggio». 
Sul reale beneficio economico derivante ai pubblici esercenti e commercianti da un’occupazione temporanea piuttosto che permanente, il consigliere di Lavis Civica Roberto Piffer - non prima di aver espresso rammarico per il mancato coinvolgimento dell’apposita Commissione statuto nella discussione preventiva del regolamento - ha avanzato dei dubbi.   
 
Altra modifica che ha fatto discutere molto e con toni anche duri (come vedremo), è stata quella che ha definito i modi in cui l’occupazione di suolo pubblico può esplicitarsi. Concentrandoci sui plateatici, essi d’ora in poi potranno essere autorizzati solo per lo spazio davanti al proprio esercizio e semmai per quelli ai lati, ma in questo caso previa autorizzazione dei relativi proprietari. E’ stata esclusa, quindi la possibilità - prevista dal vecchio regolamento - di plateatici anche sul fronte strada opposto a quello dell’attività commerciale. E’ stato a questo punto che la temperatura in aula ha preso a salire, con la capogruppo della Lega Nord Monica Ceccato che nella premessa ad un intervento sul tema, ha definito «sospetta» la tempistica con cui le modifiche al regolamento sono state proposte (ha parlato precisamente di «abito tagliato su misura per qualcuno»), mettendola in relazione a condotte concrete messe precedentemente in atto dagli uffici comunali rispetto a domande di plateatico presentate vigente il precedente regolamento. Prima che la consigliera finisse di parlare, il presidente del consiglio Paolo Facheris, stizzito, è intervenuto richiamandola ad attenersi all’oggetto all’ordine del giorno.  
 
Sia l’assessore Fabbro che il capogruppo del Pd Ivo Dorigatti hanno quindi invitato Ceccato, qualora in possesso degli elementi per farlo, di rivolgersi alla magistratura per denunciare eventuali fatti poco chiari, mentre per parte sua il segretario generale Mariano Carlini ha rassicurato il consiglio sulla piena correttezza dell’operato degli uffici comunali. Dopo questa fiammata la discussione sul regolamento è proseguita con l’accoglimento di 9 dei 22 emendamenti presentati dalla Lega.

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