Val di Cembra rimane senza parroco la Curia "precetta" don Bruno Tomasi

Era stato nominato in ottobre, don Tiziano Filippi, giunto da Zambana per occuparsi su mandato dell’Arcivescovo della «super-parrocchia» cembrana con dodici ex parrocchie lungo l’Avisio. Ma dopo un mese il sacerdote ha inviato alla Curia di Trento una lettera nella quale ha chiesto un periodo di esonero dall'incarico per poter assistere la mamma malata, e la valle è entrata in subbuglio. Nei giorni scorsi monsignor Lauro Tisi ha provveduto a sistemare la situazione nominando un «amministratore parrocchiale», don Bruno Tomasi (lavisano come don Tiziano) che per il decanato si occupava di Pressano. Ma non è una nomina di nuovo parroco, ma solo un provvedimento per sanare il «vuoto» anche legale della rappresentanza della parrocchia.
 
«La situazione è tuttora difficile - commenta Simone Santuari, presidente della Comunità di Valle - perché la decisione di don Tiziano han provocato molti disagi, tamponati dai nostri ex parroci anziani, ed in qualche caso è venuto su l’Arcivescovo emerito monsignor Luigi Bressan per garantire le Messe. Ma non è facile».
 
C’è preoccupazione anche in alta valle: «Ho sentito dire che don Tiziano ha chiesto un periodo di riposo, e in questi giorni ci è arrivata in Comune la lettera dell’arcivescovo che comunica l’arrivo di don Tomasi. Ci spiace - spiega il sindaco di Segonzano, Pierangelo Villaci - e speriamo che la situazione si normalizzi».
 
Per il decano (e parroco di Lavis) don Vittorio Zanotelli «quelle di don Tiziano Filippi sono state delle dimissioni e quindi non è di certo una situazione che preveda un rientro. L’Arcivescovo ed i suoi collaboratori hanno provveduto a nominare un amministratore parrocchiale, che non è un vicario del parroco: dal punto di vista del diritto canonico, un vicario è quello che in dialetto noi chiamiamo il “cappellano”. L’amministratrore parrocchiale invece è un parroco a tutti gli effetti, anche legali di rappresentanza della parrocchia negli atti. L’unica differenza è che non ha il diritto alla “stabilità”, che ha invece il parroco».
 
Don Bruno Tomasi, nuovo «amministratore», dovrà quindi dividersi fra gli impegni con la parrocchia di Lavis e quelli della Val di Cembra, in attesa di una nuova nomina? «Questo - spiega don Zanotelli - è nelle mani dell’Arcivescovo, deciderà lui per il meglio», anche perché è doveroso aggiungere che don Tiziano ha precisato che non di dimissioni si è trattato ma di richiesta (accordata) di un periodo di riposo.
 
L’ultimo mese è stato quantomeno burrascoso: senza il parroco, i sacerdoti del decanato si sono fatti in quattro per coprire tutte le incombenze dei numerosi paesi, e per assicurare le messe e le funzioni in tutti i paesi. In capo alla parrocchia di Cambra, infatti, oggi ci sono le ex parrocchie di Sevignano S. Nicolò, Segonzano SS.Trinità, Piscine S. Barbara, Montesover S. Leonardo, Sover S. Lorenzo, Cembra S. Maria Assunta, Faver Santi Filippo e Giacomo, l’Unità Pastorale di Giovo con Verla, Ville, Ceola e Palù, Grauno S.Martino, Grumes  S.Lucia, Lisignago, Valda Conversione di S. Paolo.
 
Come commentava un parrocchiano alla decisione di accorpare le parrocchie «Un solo prete per Cembra: così torniamo al 1500», poiché così «si chiude un’epoca, quella della Fede ravvivata dal Concilio di Trento (1545-1563)». Ed il calo di vocazioni si fa sentire.

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