Albiano passa al setaccio le ditte del porfido

di Pietro Gottardi

Il mondo del porfido è in movimento. Sussulti che non vengono dal mercato, purtroppo statico, ma dal suo interno. A produrre le fibrillazioni è l’applicazione della legge provinciale di settore, la numero 7 del 2006, che all’articolo 28 punto 5, dispone che «l’autorizzazione o la concessione possono essere revocate quando sono violate le norme relative ai contratti di lavoro nazionali e provinciali».

Ebbene, il Comune di Albiano il 23 marzo ha inviato ad alcune ditte operanti sul proprio territorio, diffida formale ad adempiere nel giro di cinque giorni alla richiesta, inviata a tutte le aziende del settore il 26 gennaio 2016, di comunicare la situazione in ordine al rispetto degli obblighi concernenti i lavoratori dipendenti.
«Su 30 ditte quelle che non hanno fornito al Comune l’autocertificazione richiesta sono state sette - afferma il vicesindaco e assessore competente Giuliano Ravanelli (nella foto con la sindaca Erna Pisetta) -. Adesso hanno tempo fino a metà della prossima settimana per fornire la documentazione». La stessa ditta, si precisa nella lettera inviata alle concessionarie inadempienti, dovrà provare l’avvenuta corresponsione delle retribuzioni al personale dipendente. La missiva ricorda, inoltre, che «in caso di mancato riscontro a quanto richiesto, costituirà motivo per l’avvio della procedura di revoca della concessione in essere». «La documentazione raccolta dal Comune e quella che dovesse arrivare nei prossimi giorni, viene trasmessa per la verifica di veridicità, alla Sogeca srl - continua il vicesindaco -. Indicativamente nel giro di un paio di settimane dovremmo avere in mano la relazione di Sogeca».

Rispondendo ad una nota del «Coordinamento Lavoro Porfido», il Comune di Albiano ha ricordato l’esito dell’ultimo controllo di questo genere attuato l’8 luglio dello scorso anno. Questo lo spaccato che ne era emerso: «Numerose autodichiarazioni delle ditte concessionarie circa la propria regolarità retributiva e contributiva nei confronti dei dipendenti sono risultate veritiere. Alcune, pur in presenza di regolarità nei confronti dei lavoratori, non sono risultate veritiere (quale atto dovuto ne verranno informati gli organi competenti). Da altre autodichiarazioni, pur in presenza di irregolarità della propria posizione nei confronti dei lavoratori, si è evinta una volontà di provvedere alla regolarizzazione».

«Nei prossimi mesi (ed è quanto sta accadendo in questi giorni, ndr), tramite Sogeca srl - avvertiva ancora la nota - il Comune di Albiano provvederà alla verifica dell’eventuale avvenuta regolarizzazione. In caso di ulteriore inadempienza, si provvederà ad attivare l’istituto della diffida-sospensione».
L’iter è quello delineato dalla legge: «Albiano si è mosso, ma va detto che per un comune si tratta di un compito gravoso - afferma Ravanelli -. Noi ci siamo inseriti nel solco già tracciato dalla precedente amministrazione, ma sarebbe auspicabile che anche gli accertamenti tecnico-amministrativi sul settore del porfido vista la loro delicatezza, passino in capo all’ente terzo che dovrà nascere entro l’anno a seguito dell’obbligo di legge fatto ai Comuni del porfido di associarsi per la gestione delle cave».

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