Braide a Mezzolombardo e Masere a Lavis: centri commerciali «fotocopia»

di Mariano Marinolli

Il nuovo centro commerciale Braide di Mezzolombardo, in costruzione a fianco della cantina sociale, si presenta su internet con una vetrina che lo descrive come un moderno complesso di attività economiche immerso nel verde ed una piazza di ritrovo per eventi di vario genere. Insomma: la fotocopia di quel famoso centro «polifunzionale» che aveva scatenato la bagarre, prima di Natale, nell’assemblea della Comunità di valle. Solo che a Lavis di fronte ad un progetto simile è successo il finimondo (sull'Adige di oggi c'è la risposta del vice sindaco di Lavis, Bruno Franch), mentre a Mezzolombardo nessuno ha avuto di ché obiettare in proposito. Eppure non c’è alcuna differenza nella filosofia del progetto: creare un punto d’incontro, una piazza per feste e spettacoli, invogliando la gente a ritrovarsi, divertirsi, concedersi qualche momento di relax e, perché no, facendo anche shopping.

[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"273426","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"360","width":"480"}}]]

Per gli operatori economici di Mezzolombardo, che si erano tenacemente opposti al progetto di Lavis, esiste invece una differenza sostanziale: «Tra le Masere e le Braide - precisa Matteo Cattani, presidente dell’associazione di commercianti e artigiani - la differenza sta nel fatto che a Lavis è stato redatto un progetto dove nessuno ha comprato negozi e la proprietà ha acquistato un terreno senza prima pensare al trasferimento delle licenze. Qui, invece, ci sono diversi trasferimenti di licenze dal centro storico, ossia il progetto è stato concepito in funzione delle esigenze dei commercianti del paese».

Nel sito internet si legge che la piazza di 900 metri quadrati si chiamerà «Corte di Mezzo» ed il centro commerciale è circondato da 3 mila metri quadrati di giardino. Il complesso è distribuito su una superficie complessiva di 25 mila metri quadrati (di cui 6 mila destinati alla vendita), 22 negozi, parcheggio con 400 posti auto ed una terrazza panoramica con una copertura in vetro. Si dice ancora, nella vetrina in internet, che il centro è stato progettato con la politica della sostenibilità ambientale: materiali in vetro e alluminio per il basso consumo energetico e tutta l’illuminazione con lampade led.

[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"273421","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"319","width":"480"}}]]

Per favorire l’aggregazione tra abitanti e clienti, la piazza (ricavata come detto all’interno dell’edificio commerciale) è dotata di wi-fi gratuito per la connessione internet, un parco giochi per i bambini, totem multimediali per informazioni commerciali e turistiche, ristorante e punti di ristoro e persino delle colonnine per ricaricare velocemente i propri smartphone durante una pausa per il caffè.ù

[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"273416","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"319","width":"480"}}]]

Cattani, che si era scagliato contro le Masere anche nella sua veste di vicepresidente provinciale dei negozianti di Confesercenti, aggiunge che non avrebbe senso muovere contestazioni contro questo centro commerciale ideato dall’imprenditore Alfredo Boz ai tempi della giunta di Rodolfo Borga: «C’è una palese diversità tra qesto progetto e quello delle Masere. A Lavis non era interesse del costruttore realizzare un centro commerciale come le Braide, poiché aveva già il progetto approvato in mano e, se proprio ci teneva, avrebbe potuto iniziare i lavori già da mesi. Mi risulta invece che alle Masere non vogliono più realizzare quel progetto con la piazza gestita dalle associazioni per le loro manifestazioni o per grandi eventi. Inoltre qui alle Braide la proprietà aveva acquisito le licenze già nel 2004, prima di realizzare il progetto. Mentre a Lavis è avvenuto il contrario: hanno pensato al progetto senza preoccuparsi delle licenze».

comments powered by Disqus