Gli Zambana Boys dal Papa

Nella piazza San Pietro gremita come sempre per la recita dell’Angelus del Papa, domenica scorsa, stranamente c’erano pochi striscioni: e così quello del «Gruppo giovani di Zambana» è salito agli onori della cronaca, immortalato dal fotografo dell’agenzia Ansa per conto dell’Osservatore Romano, il quotidiano del Vaticano, insieme all'altro che diceva "I vigili del fuoco di Tassullo salutano il Papa". E quando Papa Francesco dalla finestra del suo studio nei saluti si è rivolto proprio alla «parrocchia dei ragazzi di Zambana», dal gruppo si sono levate urla di gioia.

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Per i ragazzi di Zambana è stata un’emozione grandissima trovarsi davanti al Papa. «È stato un momento magico: un conto è seguirlo alla tv un conto averlo davanti - conferma padre Tiziano -. Ma è questo Papa ad avere questo potere: quando ha chieso un minuto di silenzio per ricordare tutte le persone che stanno vivendo guerre in varie parti del mondo è stato un momento di straordinaria intensità».
Tre giorni a Roma «per una specie di professione di fede dopo la Cresima, un richiamo all’impegno a vivere e a testimoniare la propria fede» che ha visto impegnati una quarantina tra ragazze e ragazzi della terza media e della prima superiore, accompagnati dai catechisti e dal parroco.


«A Roma il gruppo ha avuto modo di visitare le quattro Basiliche maggiori, richiamando i vari temi della fede cristiana - racconta il parroco -. L’ultimo incontro è stato nella necropoli sotto la basilica Vaticana dove i ragazzi, con il Credo, hanno rinnovato la loro professione di fede sulla tomba di San Pietro».


Ma il momento culminante del pellegrinaggio è stato sicuramente l’incontro con papa Francesco, e quel saluto rivolto ai ragazzi di Zambana. «C’erano effettivamente pochi striscioni - conferma il parroco padre Tiziano - il nostro, quello dei vigili del fuoco di Tassullo, e forse un altro». Trentino doppiamente rappresentato, dunque. «Già l’anno scorso eravamo stati ad Assisi - conclude il parroco - e anche questo pellegrinaggio è servito a rinsaldare la coesione di gruppo».

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