Profughi al Lord Hotel di Faedo, le associazioni cattoliche chiedono chiarezza

di Mariano Marinolli

Sul probabile arrivo di cento profughi al Lord Hotel, anche il gruppo di Progetto Trentino in consiglio provinciale esprime la sua ferma contrarietà; in un’interrogazione presentata ieri, i consiglieri Walter Viola, Marino Simoni e Gianfranco Zanon chiedono quali criteri siano stati adottati per trasferire il centro si smistamento profughi da Marco di Rovereto alla Piana Rotaliana. Inoltre, se invece di far pagare allo Stato 90.000 euro al mese per l’occupazione della struttura non sia più conveniente sistemare i profughi in un edificio della Provincia; ad esempio alle Viote del Bondone, nelle ex caserme o all’ex centro di ecologia.

Dopo il secco no degli amministratori locali, le associazioni di solidarietà non si sono, però, ancora espresse. «È una questione molto delicata - dichiara Marcello Concin, presidente dei circoli Acli della Piana Rotaliana - e non mi esprimo fin quando non avremo condiviso una posizione in merito con i presidenti dei circoli di zona. Convocherò una riunione dei circoli di San Michele, Mezzocorona e Mezzolombardo per valutare l’impatto sociale del fenomeno e nelle Acli, quando un problema è di dimensione territoriale, le decisioni si prendono sempre assieme».

Alla Caritas trentina, si segue con molta attenzione il problema, in attesa di una decisione definitiva da parte della Provincia. «Cento profughi concentrati in un solo edificio - commenta il direttore Roberto Calzà - rappresentano un problema reale e va trovata una soluzione per non isolare i cittadini stranieri; personalmente, ritengo che sia una questione piuttosto complessa gestire cento persone nello stesso luogo. Però esporremo le nostre considerazioni solo quando avremo certezza della notizia».

E i frati francescani di Mezzolombardo, cosa dicono? Ecco come risponde fratel Aldo, guardiano del convento: «Come principio generale, ci troviamo d’accordissimo con il nostro Pontefice per offrire l’accoglienza a questi profughi. Parlando a titolo personale, invece, vedo un fenomeno di immigrazione troppo violento, nel senso dei numeri. Bisogna capire come integrarci, ma credo che ci vorrà ancora molto, ma molto tempo».

La Comunità di valle discuterà, il 19 febbraio, la mozione della Lega contro il centro di accoglienza. Come la voterà il presidente Gianluca Tait? «Ho già espresso pubblicamente, anche all’assessore Borgonovo Re, la mia contrarietà. Pertanto, ritengo che non abbia senso mettere ai voti una mozione».

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