Piano commerciale, la Comunità spaccata e sull'orlo della crisi

di Mariano Marinolli

Ormai è scontro aperto all'interno della giunta della Comunità di Valle Rotaliana Königsberg: alla dura presa di posizione dei tre assessori Alessia Gabrielli, Rudi Chisté e Mirella Dallabona che sull'iter del Piano del Commercio hanno firmato un comunicato di sfiducia verso il presidente, Gianluca Tait e l'assessore all'urbanistica Andrea Brugnara replicano che le affermazioni contenute in detto comunicato «sono tutte falsità e accuse infondate».
Aria di crisi pesante, dunque, nella giunta della Cdv. Ora Tait chiederà la verifica di maggioranza: «Quando ci troveremo mercoledì sera (domani, ndr) con i tre segretari di zona di Pd Upt e Patt, i tre partiti che compongono la maggioranza della Cdv, chiederò innanzitutto se esistono ancora le condizioni per andare avanti. O ritirano le accuse gratuite che hanno dato in mano ai giornali, o vedremo se proseguire il cammino».

Nel senso che potreste dare le dimissioni? «Se non c'è più intesa in giunta, che senso ha tenere in piedi una maggioranza che di fatto oggi non esiste più? Quanto al Piano sul commercio, stesso discorso: o si condivide unanimemente un accordo per verificare quali margini di trattativa esistono, oppure risponderò alla lettera dell'assessore Olivi ammettendo che non sussistono le condizioni per votare il Piano e chiederò l'immediata nomina del commissario. Siamo disposti, come sempre, a confrontarci, anche a modificare il Piano, se necessario, e riproporlo, come vuole l'iter burocratico, alla conferenza dei sindaci. Ma se si decide di andare avanti, non si possono assumere atteggiamenti demagogici e pressapochisti com'è stato fatto finora».

Tait e Brugnara respingono ogni accusa al mittente: prima di tutto, le «continue storture nell'iter burocratico» alle quali fanno riferimento i tre assessori dissidenti. «Abbiamo seguito l'iter burocratico indicato dagli uffici provinciali - spiega Brugnara - tenendo sempre informata la giunta sui vari passaggi previsti. Anzi: proprio qualche assessore che ora ci sfiducia aveva esplicitamente espresso, dopo l'approvazione della conferenza dei sindaci, la volontà di non votare il Piano in giunta e di portarlo subito in assemblea. Il presidente ha però voluto concedere un giusto margine di tempo ai consiglieri per visionare il Piano e approfondirne i contenuti».

E Tait aggiunge: «Se proprio vogliamo dirla tutta, era stato pure concordato fra tutti noi dell'esecutivo di sospendere le sedute di giunta durante la campagna elettorale per le elezioni di Mezzocorona, dove l'assessore Alessia Gabrielli si era presentata come candidata. Dire, inoltre, che il Piano ha subito continue storture nell'iter burocratico, non è un offesa a noi, bensì al segretario generale della Comunità che ha certificato il Piano e a cui va dato grande merito per l'aver speso intere giornate affinché fossero seguite alla virgola le regole impartite dagli uffici provinciali. Infine, affermare che il Piano è stato presentato da me arbitrariamente è del tutto falso, poiché la giunta aveva deciso di non esprimersi dopo il voto della conferenza dei sindaci. Se i tre assessori sono così convinti che non sia stato seguito un legittimo, corretto e trasparente iter burocratico, mi chiedo perché sono venuti in assemblea per votarlo il 22 dicembre. Mi sa tanto che il comunicato di sfiducia sia tutta una messa in scena studiata solo per interessi politici di parte».

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