Il funerale / L’addio

L’ultimo saluto a Giacomino Maffei: «Sei stato la fortuna di Campiglio»

La sua è stata una storia di successo, sostenuta in ogni passo dalla moglie Edda, esempio di stile ed eleganza, e dalle figlie Marcella e Barbara, alle quali ha trasmesso lo stesso amore per l'ospitalità. Le parole confortano. Alberto Maffei, campione di snowboard, e nipote di Giacomino Maffei, ha colto nello zio il pensiero del sognatore: “Per me rimarrai un eroe”

di Alberta Voltolini

MADONNA DI CAMPIGLIO. Nella chiesetta di Santa Maria Antica, scrigno di arte e cultura che contiene la storia secolare di Madonna di Campiglio, si è tenuto, nel primo pomeriggio di lunedì 11 dicembre, il funerale di Giacomino Maffei, uno degli operatori turistici più rappresentativi dell'ultimo mezzo secolo. C'era tutta Campiglio, e non solo, a stringersi in un affettuoso abbraccio attorno alla moglie Edda, alle figlie Marcella e Barbara, al fratello Mauro e ai familiari. Durante la Santa Messa, concelebrata da don Samuele Monegatti e don Gianluca Leone, Giacomino Maffei è stato ricordato nel suo percorso imprenditoriale e umano. Entrambi guidati sempre dagli ideali della lealtà, della famiglia e della passione per il lavoro.

«Una persona significativa per la comunità», lo ha definito don Samuele che ha poi evidenziato come per le persone credenti la morte non abbia l'ultima parola perché la presenza di Dio, salvifica, la supera. Una storia di successo, quella di Giacomino Maffei, sostenuta in ogni passo dalla moglie Edda, esempio di stile ed eleganza, e dalle figlie Marcella e Barbara, alle quali ha trasmesso lo stesso amore per l'ospitalità. Le parole confortano. Alberto Maffei, campione di snowboard, e nipote di Giacomino Maffei, ha colto nello zio il pensiero del sognatore. «I primi ricordi che ho di te, quando ero un bambino, sono di un uomo già affermato eppure ancora con tanti sogni da realizzare. Sapevi osservare e avevi un modo di parlare preciso che preferiva il confronto alle conclusioni affrettate, anche se avevi più da insegnare che da apprendere. Per me rimarrai un eroe».

Tra i colleghi e le colleghe del suo mondo, quello degli operatori turistici, Jalla Detassis. «Manchi molto agli amici e a tutta la comunità - ha detto - mancano la tua intelligenza, la tua tenacia, la tua capacità di tracciare soluzioni originali in una visione non personale, ma collettiva. Hai diretto l'Associazione albergatori per più di trent'anni e tu insieme ad altri come Franco Maturi avete permesso a Campiglio di essere oggi una località leader nel campo turistico. Spendere le proprie qualità per gli altri fa di un uomo un vero uomo e tu lo sei stato».

Progetti sognati e realizzati quelli di Giacomino Maffei, nel segno di un'accoglienza speciale, fatta di piccoli e grandi dettagli che trasformano un soggiorno o una cena in un'esperienza memorabile per l'ospite. La "Perla delle Dolomiti", guardando in alto, oltre i confini del possibile, ha ora un ispiratore in più.

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