Arte / L’opera

A Strembo ecco il grande cavallo di legno di Martalar

Lo scultore veneto ha concluso la nuova realizzazione in legno
VIDEO Il grifone del Tesino
VIDEO Un selfie con il drago

di Giuliano Beltrami

STREMBO. Per dire che sono affezionati ai cavalli, a Strembo, basta un solo numero: trentasette. Numero buono fino all'agosto prossimo: poi diventerà trentotto. Tante sono le edizioni della festa interregionale dedicata ai cavalli Haflinger e Noriker, che si tiene a Strembo, nel Parco Giorgio Ducoli.

Parco che da pochi giorni ha un ospite speciale: un cavallo, manco a dirlo, ma di legno. No, non è il cavallo di Troia, ma un'opera d'arte di Martalar, l'artista che si è specializzato nella realizzazione di sculture in legno. E alla mente viene subito lo sfortunato drago di Lavarone, a cui si potrebbe aggiungere un vero zoo: il grifone del Tesino, l'aquila di Grigno, il lupo di Vetriolo, e financo il gallo di Gallio, che per chi non lo sapesse è un paese dell'altopiano dei sette comuni di Asiago.Veniamo a Strembo.

L'Associazione "Strembo e tradizione", che organizza anche la festa d'agosto, ha pensato al cavallo. Il Comune, come ci racconta il sindaco Manuel Dino Gritti, «ha finanziato l'opera d'arte, che è finita. Per ora c'è solo il cavallo: tutto il contesto accessorio che gli sta attorno verrà inaugurato verso la primavera, anche perché adesso comincia a far freddo». Così il paese che sta lì a metà fra la media e l'alta Rendena, sede fra l'altro del Parco naturale Adamello Brenta, ha il suo simbolo: il cavallone dello scultore veneto.

Questo a rafforzare l'immagine di un paese legato all'agricoltura ed in particolare alla zootecnia. Non serve essere dei maghi per prevedere l'entusiasmo dei partecipanti alla prossima festa dei cavalli, che abitualmente richiama nella "due giorni" fra il sabato e la domenica frotte di appassionati per assistere a spettacoli equestri, accompagnati dalla musica. Ci sono poi i pezzi forti come la sfilata folcloristica e il "Battesimo della sella".Ma non sono cavalli qualsiasi. Sono Haflinger e Noriker. I primi sono conosciuti anche come avelignesi, con riferimento ad Avelengo, centro dell'Alto Adige. Sono chiamati anche cavalli biondi, o "Pony Edelweiss" per il marchio della stella alpina che portano sui finimenti. Sono cavalli di dimensioni ridotte.

I Noriker, invece, devono il nome a "Noricum", antica provincia romana che comprendeva l'Austria, la Baviera e la Slovenia. Anche questi sono cavalli di dimensioni ridotte, tuttavia sono robusti e di montagna.Cavalli piccoli, insomma, a differenza della scultura di Martalar.

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