Insegnare la musica a distanza dalla Scuola delle Giudicarie otto e-book per i bambini

Avvicinarsi alla musica stando lontano: lontano dagli insegnanti. E’ una scommessa difficile da giocare. La Scuola musicale delle Giudicarie se l’è giocata e certamente l’ha vinta.

Tutto parte (tanto per cambiare) dalla pandemia. Scuole chiuse, e pure la scuola musicale: aule chiuse e studenti a casa. Che fare? “Il lockdown – racconta la presidente Margherita Cogo – non ha bloccato la nostra attività. Certo, solo immaginare un anno fa di insegnare a distanza sarebbe stato impensabile”. Ma il terreno fertile c’era ed è rappresentato in particolare da due docenti: la direttrice della scuola Gabriella Ferrari (diploma al Conservatorio, ma soprattutto relazione con la scuola di Helsinki che le ha permesso di acquisire il metodo di insegnamento alle persone con bisogni speciali) e Florence Marty (insegnante di musica francese con alle spalle pedagogia all’università), che hanno realizzato un progetto di insegnamento a distanza, con la collaborazione di tutti i docenti.

La scuola musicale delle Giudicarie (sede a Tione) segue qualcosa come un migliaio di persone fra studenti diretti, allievi delle scuole di banda, cori e bambini delle scuole dell’infanzia della valle del Chiese. Fra questi, 40 persone con bisogni speciali.
Come trasformare la crisi in opportunità. Prima un corso di formazione per i docenti, poi via con le lezioni online. “Con la collaborazione entusiasta dei genitori”, raccontano le protagoniste, che definiscono “commovente” l’impegno di mamme e papà. Dopo la formazione ai docenti era necessario insegnare agli studenti ad utilizzare le piattaforme. Parlando di musica non puoi non accennare alle emozioni, e (per scendere nel concreto) attenzione all’ascolto. Perché diverso è avere il pianoforte lì davanti e averlo a distanza.
Dopo tre mesi nasce un libretto, dedicato ad Ezio Bosso (il direttore d’orchestra recentemente scomparso), “amato da noi per la sua testimonianza di vita”, come sottolinea la presidente Cogo. Florence Marty va particolarmente orgogliosa del progetto “Scuola Giocando”, per i bambini dai 3 ai 5 anni. L’innovazione sta nello stile: l’avvicinamento alla musica non necessariamente attraverso la conoscenza del pentagramma. Qui nascono gli ebook, partendo da un presupposto: si può giocare con la musica colta, che rappresenta comunque la mission della scuola musicale. Allora puoi imparare Schubert, Strauss, divertendoti. Ecco “L’avventura di pesca musicale” di Schubert, o “Il bel Danubio blu” di Strauss. Dalla musica al disegno. E poi dalla musica al ballo.

Di seguito arriva l’”Avviamento alla musica”, dai 6 ai 7 anni, con l’orchestra “Sinfonietta” ed il richiamo fascinoso degli ensemble. Si possono costruire strumenti “alternativi” con materiali non proprio indicati? Anche questo è un gioco per avvicinare i bimbi alla musica.
Uno scrigno di insegnamenti il libretto della Scuola musicale delle Giudicarie. Di pagina in pagina scopri modi di insegnare originali. E scopri che anche Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Josef Haydn non sono uomini piovuti dal cielo capaci di farsi ascoltare solo da élites. Sono avvicinabili da tutti. La musica (sappiamo di dire una banalità) è un linguaggio universale: infatti, come scrivono i responsabili della Scuola musicale delle Giudicarie, “è onnipresente nella cultura umana”. Non a caso, quando si è trattato di inviare una navicella spaziale alla ricerca di civiltà possibili, “si è scelto di incidere su un disco i saluti in tutte le lingue e le espressioni culturali dei popoli della Terra. E dunque la musica”.

I libri digitali si possono consultare gratuitamente sul sito www.scuolamusicalegiudicarie.it.

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