Valvestino, progetto di tunnel per la valle del Chiese

Sette mesi. Tanto ci ha messo (a dispetto dei regolamenti che prevedono tempi ben più solleciti) la Giunta provinciale a rispondere all’interrogazione di Filippo Degasperi (Movimento 5 Stelle) sul tunnel che collegherà la val Vestino con la valle del Chiese, tema su cui si è esercitata più di una polemica da parte di chi accusa il progetto di manifesta inutilità.

Sette mesi, e per giunta le risposte, a detta dell’interrogante, «non sono esaustive: infatti si sa solo che il tunnel sbucherà in corrispondenza di “un tornante della strada provinciale che porta a Bondone”, che il Comune di Bondone non si è mai espresso a riguardo e che lo farà solo a decisione adottata, che la popolazione sarà coinvolta solo a progetto ultimato, che le informazioni sono state trasmesse al pubblico sul sito della presidenza del Consiglio (e non tramite gli strumenti di informazione delle comunità locali) e che la Provincia di Trento non ha competenze per valutare se il finanziamento diretto provinciale di 6 milioni di euro è legato al passaggio di Magasa e Valvestino al Trentino».

Insomma, c’è l’impressione di navigare nelle nebbie dell’incertezza. Lo stato dell’arte: «Siamo alla redazione - risponde la Provincia - del progetto preliminare.

L’intervento interessa marginalmente il territorio trentino, senza interessare alcun centro abitato e/o area agricola/produttiva o di particolare pregio. Pertanto non sono stati posti in essere particolari procedimenti partecipativi, anche perché l’iniziativa è in capo al Comune di Valvestino, il quale opera con finanziamenti dell’ex Organismo d’indirizzo (Odi) ora Fondo comuni confinanti (Fcc)».

«Corrisponde al vero che l’approvazione del disegno di legge n. 553 della XVII Legislatura del Senato e l’analogo disegno presentato alla Camera che propongono il passaggio dei Comuni di Magasa e Valvestino alla regione Trentino-Alto Adige siano subordinati ai finanziamenti provenienti dalla Provincia autonoma di Trento in ordine alle opere di cui si parla?», chiede infine Filippo Degasperi. La risposta è lapidaria: «Non è competenza della Provincia»

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