Ille Prefabbricati a Gualdo: scuola costruita in 27 giorni

di Mariano Marinolli

Ancora una volta il Trentino si schiera in prima linea nella corsa alla solidarietà e negli aiuti alle popolazioni terremotate; la notizia, ripresa da molti quotidiani nazionali, riguarda la scuola di Gualdo, in provincia di Macerata, costruita a tempo di record dalla Ille Prefabbricati che ha contribuito con altre aziende a donare la costruzione inaugurata domenica scorsa alla presenza del commissario alla ricostruzione, Vasco Errani, e al capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
 
Il 23 ottobre scorso due autotreni partirono dalla sede operativa di Ille, situata a Pieve di Bono, con ottanta metri cubi di materiale tra pannelli e travi di legno, infissi, controsoffitti, materiale per la pavimentazione e rivestimenti, impianto elettrico e termoidraulico. Il mattino seguente i due autotreni giunsero sul cantiere e dopo appena ventisette giorni di lavoro le chiavi della scuola sono state consegnate a Giovanni Zavaglini, il sindaco di Gualdo. E domenica scorsa, grande festa nel piccolo paese marchigiano in gran parte raso al suolo dal sisma del 24 agosto, che annovera poco più di novecento abitanti.
 
All’appello del sindaco per ridare una scuola al paese hanno risposto varie aziende private, tra cui la Ille Prefabbricati, e il «miracolo» si è avverato in meno di quattro settimane! «Quando siamo arrivati laggiù - racconta il direttore di Ille Prefabbricati, Elia Terzi - ci siamo trovati in una situazione davvero tragica, con tante case crollate o inagibili, strade interrotte, infrastrutture non più utilizzabili. Mio padre Enrico (titolare dell’azienda, ndr) ha seguito tutto il nostro lavoro e, girando anche nei paesi vicini, ha descritto un quadro drammatico della zona, dove la forza devastatrice delle scosse susseguitesi da agosto ad oggi è stata palesemente di gran lunga superiore a quanto era purtroppo già accaduto in precedenza in Umbria e nel Centro Italia».
 
L’azienda trentina, dal lontano terremoto del Friuli datato 6 maggio 1976 (rievocando poi quello dell’Irpinia, di Assisi e dell’Emilia) è sempre stata chiamata nella fase della ricostruzione. Un tempo le villette prefabbricare le chiamavano «baracche» e nessuno le voleva. La gente è ancora diffidente riguardo le costruzioni in legno? «Direi che le perplessità, pur essendoci ancora alcuni timorosi che non vogliono saperne di vivere in una casa in legno, si sono dissolte nel tempo. In queste settimane siamo stati chiamati dai nostri clienti che, dopo il terremoto in Umbria e nelle Marche nel 1997 e 1998 avevano costruito la loro casa nuova con noi, ci hanno detto di non aver subito alcun danno, pur vivendo in queste zone gravemente colpite. Ricordo che all’epoca, quando stavamo costruendo le nostre case in legno, eravamo visti come degli alieni e coloro che avevano deciso di ricostruire la propria casa con questa tipologia di fabbricato erano considerati dei pazzi. Oggi, fortunatamente, la gente è molto più sensibile all’idea di costruirsi una casa antisismica. Se trenta o quarant’anni fa fosse iniziata la costruzione di case antisismiche, ora potremmo affermare di aver risparmiato più vite e più edifici».
 
La cerimonia di domenica si è conclusa con la consegna di una targa, da parte della comunità di Gualdo, all’azienda trentina: «Noi genitori - si legge - ringraziamo la Ille Prefabbricati per il grande gesto di solidarietà che ha permesso ai nostri figli di tornare in sicurezza sui banchi di scuola». La Ille costruirà a breve, sempre nel Maceratese e precisamente nel paese di Ussita, due edifici in legno finanziandoli assieme ad una prestigiosa ditta piemontese di prodotti caseari, aiutando con questo intervento due famiglie di allevatori rimaste senza casa.

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