Il crossodromo non si sposta non c'è un'area alternativa

Verso la proroga della gestione al Moto Club Storo

«Tecnicamente non c’è nulla al momento che attesti l’impossibilità di mantenere il crossodromo dov’è». Il consigliere provinciale Luca Giuliani, del Patt, tra i promotori della Legge provinciale 4/2016 «Promozione dello sport e dell’associazionismo sportivo trentino», sollecitato dall’amministrazione comunale di Storo ad effettuare alcune verifiche sulla questione aperta ormai da anni, esclude che al momento vi siano alternative percorribili. «La pista di motocross in località Canton dell’Asino è una struttura sportiva importante omologata per manifestazioni con valenza per il Triveneto o interregionali - aggiunge Giuliani - e nessuno può pensare che venga tolta al Moto Club Storo che la mette a disposizione anche delle scuole, con la posisbilità di visitare anche l’adiacente area di interesse naturalistico». 
 
Di spostare il crossodromo «Fontana Bianca» si parla ormai dal 2009, quando la Provincia (Servizio conservazione della natura), presentò una nuova proposta di ipotesi progettuale per la realizzazione del parco fluviale del Chiese, a completamento di quanto già realizzato. Tale ipotesi prevedeva un intervento di recupero ambientale nell’area della pista per dare continuità al parco. In seguito tutta l’area interessata dal parco fluviale è passata da Sic (Sito di interesse comunitario) a ZSV (Zone speciali di conservazione). 
 
Già allora l’amministrazione comunale di Storo, non avendo trovato un’alternativa idonea, aveva comunicato alla Provincia di voler conservare il crossdromo nella sua collocazione. Una nuova convenzione assegnava dunque l’area al Moto Club Storo fino a tutto il 2015, da allora si è poi andati avanti di anno in anno: l’ultimo contratto va in scadenza nel giugno 2017. 
 
Per questo l’amministrazione ha voluto sondare il terreno. «La realtà è che uno spostamento diventa difficile, e non solo per il reperimento di un’area idonea - spiega Giuliani -, ma anche per i costi (si parla di una spesa che va 500 mila a 1 milione di euro) e per la complessità della progettazione e realizzazione di una pista di motocross anche solo sotto il profilo della sicurezza». «Non è detto che non si possa fare in futuro - conclude Giuliani -, nel momento in cui ci saranno un’area e finanziamenti adeguati per lo spostamento. Fino ad allora, senza alternative, il Comune prorogherà la gestione, mentre il parco fluviale potrà “crescere” nelle adiacenze». 

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