Economia, Giudicarie Gas

Soddisfazione, ma anche preoccupazione ed amarezza: i tre sentimenti di Valter Paoli, presidente della Giudicarie Gas spa, all’assemblea annuale della società, 15 anni di vita, partecipata al 43% da Dolomiti Energia, al 43% dall’Azienda Servizi Municipalizzati di Tione ed al 14% dalla maggior parte dei Comuni posti sull’asta Storo-Carisolo.
La soddisfazione prima di tutto. Utile di 166.000 euro, in continuità con gli anni precedenti. Distribuiti più di 4.200.000 metri cubi di gas, in prevalenza ad uso domestico. Da annotare un decremento del consumo industriale dovuto alla crisi che ha inchiodato parecchie aziende. 2.000 gli utenti allacciati, con un aumento di oltre 100 rispetto al 2013.
«Le esposizioni finanziarie sono scese a 350.000 euro - ha spiegato Paoli - e si presume possano essere azzerate nel prossimo triennio, dopodiché si potrà pensare di distribuire utili ai soci».
La trasformazione degli impianti a metano continua in maniera costante dopo i numeri del primo anno, portando (è sempre Paoli a parlare), «alcuni vantaggi: un minor costo d’esercizio per gli utenti di circa il 30% rispetto al gasolio, di circa il 40% rispetto al gas propano liquido e un miglioramento della qualità dell’aria».
Ecco ora la preoccupazione, espressa a chiare lettere dal presidente. «Nei prossimi anni il settore gas dovrebbe essere stravolto in seguito alla pubblicazione da parte della Provincia del bando di gara per la gestione delle reti a livello provinciale, che porterà ad un gestore unico e priverà la nostra società dei suoi asset, costringendola alla liquidazione. La circostanza porterà un certo dispiacere, in quanto verrà meno il soggetto che ha portato il servizio sul territorio, benefici economici agli utenti, miglior qualità ambientale ed un indotto economico di sicuro interesse».
Va detto che il bando provinciale non è ancora stato emanato, ma se ne parla da tempo. E l’allarme di Paoli è tangibile, perché «di rinvio in rinvio, prima o dopo arriverà».
Infine il tocco di amarezza. La presidente dell’Itea Ida Ruffini si è lagnata per la mancata metanizzazione del quartiere tionese di Polin. «Accusa l’Asm del Comune di Tione - protesta Paoli - e indirettamente il Comune stesso di far pagare agli utenti il costo dell’allacciamento quando il soggetto titolare della concessione e deputato a posare la rete è la Giudicarie Gas. In assenza di contributi la società può pagarsi l’investimento solo con i proventi derivanti dal numero di utenti allacciati, che nello specifico sono pari al numero di caldaie servite. E’ quindi ovvio come gli amministratori non possano effettuare interventi senza che vi sia un pareggio dei costi in un tempo ragionevole...Sarebbe auspicabile che la questione metanizzazione della zona di Polin - conclude Paoli - venga affrontata con la chiarezza che la stessa richiede, magari interpellando i soggetti interessati senza coinvolgere l’Amministrazione comunale di Tione, completamente estranea alla questione. In ogni caso ringrazio l’Asm per la sua collaborazione».

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