Intossicati dai dolcetti alla marijuana

di Patrizia Todesco

Immaginate di andare ad una festa tra amici, di gustare un primo piatto, poi un secondo e infine un dolce. Un bel muffin al cioccolato non particolarmente gustoso, anzi con un retrogusto amarognolo, ma di ingerirlo ugualmente per non urtare la sensibilità dei padroni di casa. Immaginate poi ancora di stare così male da non riuscire a tornare a casa, di dover chiamare un’ambulanza e di scoprire poi al pronto soccorso di aver avuto un’intossicazione da marijuana. È quanto successo ad una coppia della zona del Lomaso, ospite, insieme ad un’amica pugliese, di un amico a Comano Terme.

I tre erano stati invitati ad una cena. Nove persone in tutto per festeggiare il primo giorno dell’anno in compagnia. Dopo aver mangiato il dolce i tre hanno iniziato a sentirsi poco bene tanto che, scusandosi, hanno lasciato la festa. In macchina, però, la situazione è precipitata tanto che si sono dovuti fermare, chiedere aiuto e far arrivare un’ambulanza sul posto a prenderli. I tre, tutti sui 30anni, sono stati portati all’ospedale S. Chiara dove gli esami delle urine hanno evidenziato la presenza di sostanze stupefacenti. «Marijuana? Mai fumata», hanno detto stupiti.

E così, domanda su domanda, è emerso che forse il tutto era da collegare a quegli strani dolcetti dal sapore non proprio gradevole. Del fatto sono stati informati gli uomini della squadra mobile della questura di Trento che hanno convocato in ufficio il padrone di casa nonché cuoco della serata. Vistosi scoperto e anche un po’ dispiaciuto per l’accaduto, il ragazzo non ha potuto che ammettere quello che aveva cucinato. Ossia che i muffin al cioccolato, sopra, avevano delle scaglie di marijuana. L’uomo, un agricoltore del posto, è stato quindi indagato per spaccio e lesioni colpose. Fortunatamente le conseguenze per gli ospiti visitati al pronto soccorso non sono state gravi. Un giorno di prognosi. È poi emerso che anche gli altri commensali nel corso della serata si erano sentiti poco bene. Evidentemente il dolce così cucinato e servito era davvero «stupefacente».

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