Montagna / L’intervento

Bacino per l'innevamento artificiale a servizio della Skiarea Belvedere-Col Rodella, ci siamo

Per l’inverno sarà pronto. L'invaso era stato al centro di polemiche ambientaliste, a causa del sacrificio di 49.600 metri quadrati di superficie boscata per realizzarlo

di Andrea Orsolin

CANAZEI. Entrerà in funzione a partire da quest'inverno l'atteso bacino per l'innevamento artificiale a servizio della Skiarea Belvedere-Col Rodella. I lavori sono ormai prossimi alla conclusione, dopo che è stato chiuso il muro di cemento e sono state sagomate le rampe. Stanno per essere ultimati anche gli impianti di sicurezza, dopo di che, prima del riempimento con 119mila metri cubi d'acqua, mancheranno soltanto le autorizzazioni della commissione collaudo.

«Il nostro obiettivo era di poter attingere l'acqua a partire dall'inverno e siamo nei tempi previsti» afferma Daniele Dezulian, presidente della Sitc, Società Incremento Turistico Canazei. Quello ai piedi del Picol Pordoi (un paio di chilometri a valle del Passo Pordoi, a 2.060 metri di altitudine) è un bacino di accumulo altamente tecnologico. Ha una grande quantità di sensori che rilevano ad esempio la pressione, la tenuta dei teli (per evitare dispersioni d'acqua) o i movimenti del terreno. Ogni parametro è registrato da un sistema elettronico.Il costo dell'impianto, progettato a partire dal 2015 e dotato di stazione di pompaggio interrata, è di 7,5 milioni di euro.

«Per noi è molto importante perché, dovendo rispettare la normativa del Deflusso Minimo Vitale, ci consente di avere a disposizione un grande quantitativo di acqua da poter utilizzare quando dobbiamo innevare le nostre piste. Quando c'è un autunno particolarmente caldo e secco, come ultimamente accade spesso, e i corsi d'acqua hanno poca portata, non possiamo trattenere nulla e dobbiamo rilasciare tutta l'acqua».

Fino ad ora la Sitc aveva a disposizione solamente due serbatoi interrati in calcestruzzo, per complessivi 13.500 metri cubi d'acqua, che riempiva sfruttando principalmente le concessioni sul torrente Antermont e quelle in centro paese sul torrente Avisio, con tubazioni che pompano l'acqua in quota. Con il nuovo bacino, la "potenza" a disposizione della Skiarea Belvedere-Col Rodella viene moltiplicata di quasi dieci volte tanto.

«Quello che avevamo prima era troppo poco, ci permetteva di fare solo due giornate di innevamento e poi i serbatoi si svuotavano subito. Solitamente facevamo fatica a preparare le piste ad inizio stagione, ma ora non sarà più così. Con il nuovo bacino potremo garantire l'innevamento in tempi molto brevi, creando i collegamenti ciclistici verso Sellaronda, Gardena e Arabba».

L'invaso era stato al centro di polemiche ambientaliste, a causa del sacrificio di 49.600 metri quadrati di superficie boscata per realizzarlo.

Il presidente Dezulian però guarda ai fattori positivi. «Il bacino secondo me è inserito bene nel contesto ambientale, ha una sagomatura sinuosa ed è circondato da sentieri. Il suo utilizzo non sarà solo invernale: sarà riempito anche in estate, in modo da diventare un luogo di frequentazione turistica estiva, e sarà pure utile in caso di incendi. Lo considero un bacino multifunzionale».

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